Il vertice della Nato a Washington si è concluso dopo tre giorni intensi, in cui i temi da affrontare sono stati tanti e tutti piuttosto diversi. Giorgia Meloni si è detta “soddisfatta” di come si è svolto il summit ed ora sembra pronta per tornare in patria e affrontare il fronte Bruxelles, dove le trattative sono ben più burrascose. Al centro delle discussioni della tre giorni statunitense c’è stata ovviamente l’Ucraina. Il Paese di Volodymyr Zelensky continua a chiedere aiuti e sostegni e continua a mostrarsi convinta di poter uscire vittoriosa dal conflitto con la Russia.
La Nato non si è tirata indietro e un nuovo pacchetto di aiuti è stato approvato, così come l’invio massiccio di difesa aerea per il Paese. L’Italia ha ovviamente fatto la sua parte e Meloni ha da subito rivendicato come il nostro Paese sia tra “i più solidi finanziatori delle missioni e delle operazioni di pace“. Maggiori problematiche, però, riguardano l’obiettivo del 2% del Pil da investire in spese militari. “L’Italia farà la sua parte ma secondo i suoi tempi e le sue disponibilità” ha dichiarato perentoria il Presidente del Consiglio.
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Nell’ultimo giorno del summit, Giorgia Meloni è stata incalzata dai cronisti su alcuni dei punti principali della tre giorni e in particolare su quelle difficoltà che potrebbe attraversare l’Italia sia sul fronte Sud che su quello Est. Il premier, però, non ha mostrato particolari preoccupazioni ed ha fatto capire anche di essere pronta ad un’apertura sia nei confronti di Ursula Von der Leyen, sia nei confronti dei Patrioti, il nuovo gruppo di estrema destra di cui fa parte anche la Lega di Salvini. Proprio sul vicepremier leghista, Meloni ha lasciato cadere per un momento la sua facciata di tranquillità, decidendo di riportare un po’ di ordine sulla questione e ricordare a Salvini qual è veramente il suo ruolo.
Meloni: “Le nostre sono armi difensive“
Incalzata dai cronisti sul conflitto russo-ucraino e sulle interferenze europee in una guerra che potrebbe vivere un’escalation da un momento all’altro, Meloni non si è scomposta ed ha sostenuto la linea difensiva italiana, che mette al primo posto il diritto all’integrità territoriali ucraino. “Noi in Ucraina ci siamo concentrati sui sistemi di difesa aerea, che è il modo migliore per difendere una Nazione aggredita” ha infatti dichiarato il premier, per poi procedere al suo affondo contro Matteo Salvini: “Lo dico anche a chi da varie parti dice che se si continuano a inviare armi all’Ucraina si alimenta la guerra“.
Il Presidente del Consiglio ha quindi ripetuto le parole del suo vicepremier, svuotandole del suo significato e riutilizzandole proprio contro di lui. “Dipende anche da che cosa si invia perché, se noi non avessimo mandato i sistemi di difesa antiaerea, i missili sarebbero partiti ugualmente, colpendo molta più gente, come abbiamo visto qualche giorno fa all’ospedale di Kiev” ha aggiunto Meloni, sminuendo gli interventi di Salvini e relegandoli semplicemente alle rivendicazioni di un singolo, che procedono in senso contrario a quanto creduto e messo in atto dalla maggioranza.
Meloni: “In Europa devo cercare di portare a casa il miglior risultato possibile“
Tornando a questioni puramente europee, Giorgia Meloni ha risposto ad alcune domande dei giornalisti riguardando il prossimo voto sulla Commissione europea, che si terrà il prossimo 18 luglio a Bruxelles. Dal giorno delle elezioni, il rapporto tra Meloni e gli altri leader europei si è fatto più gelido a causa di alcuni comportamenti che secondo il premier italiano indicavano una volontà di esclusione del nostro Paese dalle decisioni di Palazzo Berlaymont. Le certezze ottenute a Washington sembrerebbero aver tranquillizzato il Presidente del Consiglio che, nella notte, sembrerebbe aver manifestato una volontà di apertura anche nei confronti dell’attuale presidente Ursula Von der Leyen.
Meloni ha ribadito che il suo voto sul presidente di Commissione sarà sempre legato al ruolo che l’Italia deve ottenere a Bruxelles. “Come Presidente del Consiglio italiano il mio obiettivo è portare a casa per l’Italia il massimo risultato possibile” ha infatti affermato Meloni, per poi aggiungere: “Come presidente di Ecr, Von der Leyen incontrerà il nostro gruppo e a valle di quello che lei dirà chiaramente dialogheremo con le altre delegazioni e decideremo che cosa fare“. L’incontro è previsto per il prossimo martedì, come confermato dall’eurodeputato Nicola Procaccini.
Sempre parlando di Europa, Giorgia Meloni ha commentato anche le ultime azioni di Viktor Orban, primo ministro dell’Ungheria. Sul gruppo dei Patrioti il premier non ha dubbi: “La partecipazione e la composizione dei gruppi europei non impedisce affatto che ci siano ottimi rapporti e che ci siano forme di collaborazione, come dimostra il caso italiano dove mi corre l’obbligo di ricordare che i tre partiti che compongono la maggioranza, pur stando insieme praticamente da 30 anni, sono sempre stati in gruppi europei diversi“.
Per quanto riguarda, invece, le missioni di Orban in Paesi stranieri Meloni si è mostrata molto più dura e incisiva: “se fossero iniziative che possono portare qualche spiraglio di pace e di diplomazia non ci vedrei niente di male, direi ben venga. Ma se il giorno dopo si ottiene che un ospedale viene bombardato a me pare che questo dimostri purtroppo che non c’è alcuna volontà di dialogo da parte della Russia di Putin“.
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