Il congresso nazionale del partito di destra Vox a Madrid ha visto presenti alcuni dei nomi più importanti dei partiti di destra europei. I premier di Italia e Ungheria, Giorgia Meloni e Viktor Orban, la leader del Rassemblement national Marine Le Pen e il presidente argentino Javier Milei sono tutti intervenuti in sostegno di Santiago Abascal, volto di Vox, a Madrid, in occasione di un incontro in vista delle prossime elezioni europee.
Il premier Giorgia Meloni è intervenuta in video collegamento, per sottolineare i progressi delle destre in Europa e per celebrare i successi di Fratelli d’Italia nel nostro Paese e di Vox in Spagna. Parole di sostegno e incoraggiamento che hanno evidenziato i punti in comune tra i due partiti e l’enorme crescita registrata per entrambi negli ultimi anni.
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“Oggi Fratelli d’Italia è il primo partito italiano e ho l’onore di servire la mia Nazione come capo del governo – ha affermato Giorgia Meloni – E anche se alcuni non si sono ancora rassegnati, e altri si chiedono come sia potuto succedere, io sono il primo presidente del Consiglio della destra nella storia della Repubblica italiana, e sono addirittura una donna“. Così il presidente del Consiglio ha preparato la strada per le congratulazioni ad Abascal e Vox, ormai diventato “un partito solido e ben radicato sul territorio nazionale” oltre ad essere “il terzo partito più grande in Spagna“.
Meloni: “Cercando di dividerci e ostacolarci ci hanno rafforzato“
Giorgia Meloni nel suo intervento alla kermesse di Vox a Madrid ha definito le elezioni dei prossimi 8 e 9 giugno “decisive” perché “un cambio in Europa è possibile se i conservatori europei saranno uniti. Siamo il motore del rinascimento del nostro continente“. Secondo il premier, infatti “per la prima volta l’esito delle elezioni europee potrebbe sancire la fine di maggioranze innaturali e controproducenti“.
Meloni si è poi rivolta direttamente a Santiago Abascal, chiamandolo “amico mio” e ricordando come entrambi nel 2019 abbiano iniziato il loro percorso politico in Europa. “Fin dal primo momento hanno cercato di disprezzarci. Hanno cercato di isolarci. Hanno cercato di dividerci – ha ricordato Meloni – E hanno finito per rafforzarci. Dicevano che non saremmo stati all’altezza. Che volevamo distruggere l’Europa. Dicevano che non saremmo mai diventati abbastanza credibili per contare, per essere decisivi. E mentre loro si godevano le loro rasserenanti certezze, noi abbiamo lavorato e guadagnato terreno, credibilità, spazio. Ed eccoci qui. Continuando insieme“.
Parole di commemorazione ma anche di esaltazione, di un percorso che ha portato i due partiti ad ottenere grandi successi nei loro Paesi. Allo stesso modo, oggi, in Europa è necessario perseguire gli stessi obiettivi. “La legislatura europea 2019-2024 è stata contrassegnata da priorità e strategie sbagliate – ha sentenziato Meloni – Mentre altre forze politiche hanno sostenuto accordi innaturali con le sinistre, producendo l’imposizione dell’agenda verde e progressista, noi ci siamo sempre battuti, spesso soli, per una Ue diversa“. Un’Europa che sia diversa da quella attuale, ma secondo le parole di Meloni anche “migliore“.
Meloni: “Quando la storia chiama noi non ci tiriamo indietro“
Meloni si è poi rivolta ai giovani, sottolineando che proprio questi “sono l’unico futuro possibile per l’Europa” e come “quando la storia chiama, le persone come noi non si tirano indietro. Non lo abbiamo fatto finora e non lo faremo, tanto meno adesso“. Ciò che è fondamentale è che i tanti giovani presenti al Congresso sono riusciti a “non farsi indottrinare dal pensiero unico dominante“, decidendo invece che “valori conservatori sarebbero sempre stati i pilastri della vostra vita, di voler lottare per ciò in cui si crede“.
Il Presidente del Consiglio si è poi concentrata su due tematiche centrali nei programmi delle destre europee: la maternità surrogata e la teoria gender. Due questioni fortemente avversate da Vox, così come da Fratelli d’Italia. “Ci opporremo a chi vuole mettere in discussione la famiglia, quale pilastro della nostra società, a chi vuole introdurre la teoria gender nelle scuole, a chi intende favorire pratiche disumane come la maternità surrogata“, ha infatti affermato Meloni, per poi aggiungere: “Nessuno mi convincerà mai che si possa definire progresso consentire a uomini ricchi di comprare il corpo di donne povere, o scegliere i figli come fossero prodotti del supermercato“.
Il premier Meloni ha quindi concluso il suo discorso tuonando: “Non è progresso, è oscurantismo, e sono fiera che al parlamento italiano sia in approvazione, su proposta di Fratelli d’Italia, una legge che vuole fare dell’utero in affitto un reato universale, cioè perseguibile in Italia anche se commesso all’estero“.
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