Giorgia Meloni ha visitato ieri il Parco Verde di Caivano, definita la più grande piazza di spaccio di Europa: “Lo Stato è qui. Siamo qui a Caivano per metterci la faccia e agire“. Esordisce così la Premier nel paese scosso dopo i deplorevoli e ripetuti episodi di abusi sessuali sulle due bambine. “Se dopo 10 anni la morte di Fortuna Loffredo, fatta precipitare a 6 anni da un balcone dopo uno stupro – ricorda Meloni – siamo ancora qui, vuol dire che lo stato ha fallito“
“Siamo qui – sottolinea – per dare segnali di concretezza, e per esprimere la solidarietà alle vittime innocenti di un atto disumano, di un crimine infame che ha scioccati tutti”.
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Il messaggio più importante che noi vogliamo dare è che le zone franche non devono esistere. E’ un messaggio che noi diamo qui, ma il Parco Verde di Caivano non è l’unico territorio in queste condizioni: il messaggio è rivolto alle tante Caivano d’Italia”.
“Uno Stato giusto ha il dovere in primis di difendere i più fragili. I minori sono i principali tra questi soggetti e io vi confesso che il numero delle persone coinvolte nel duplice stupro – aggiunge la presidente del consiglio – alimenta in me il terrore che episodi di questo genere siano più di quelli che emergono ala cronaca dei fatti”.
“Il controllo del territorio da solo non risolve i problemi della gente. La seconda fondamentale direttrice in questo lavoro che ci impegniamo a fare – aggiunge – riguarda la necessità di dotare questo territorio di servizi che i cittadini vorrebbero vedere da tempo. Oggi siamo qui per cominciare da oggi a dare risposte precise“.
Il piano del governo per Caivano
“Il ministro della cultura San Giuliano ha messo a disposizione 12 milioni di euro in 3 anni – spiega Meloni – una biblioteca e una sala lettura da collocare dentro il centro Delphinia, affinché diventi un centro poli culturale“.
“Lo stesso Sangiuliano ha poi ricordato la messa a punto del decreto Agenda Sud che stanzia 265 milioni e mezzo di euro per oltre duemila scuole del Mezzogiorno. Tra queste – aggiunge – “ne abbiamo individuate 245, di cui quattro a Caivano che avranno un’attenzione particolare”. In particolare, su Caivano “stanziamo 1 milione e 560 mila euro per avere una ventina di docenti in più nelle scuole secondarie di primo grado, garantendo le risorse per iniziative extracurricolari nel pomeriggio che tengano gli istituti aperti tutto il giorno”.
Il piano prevede “una formazione specifica per i docenti, con azioni di sostegno sociale e psicologico ai ragazzi appartenenti ai contesti più fragili, anche per supplire alla mancanza degli assistenti sociali”. Caivano – ha ricordato il ministro – diventa così “un esperimento pilota, ma ovviamente non ci fermiamo qui. Supporteremo le scuole situate nelle aree maggiormente critiche”.
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