Da mesi la diplomazia italiana e internazionale sta gettando le basi per un possibile cessate il fuoco in Medio Oriente. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ammette però che i tentativi di dialogo per attenuare le tensioni tra Israele e Hamas non hanno dato fin qui i frutti sperati.
Le parole di Crosetto
“Stiamo da mesi cercando di spiegare ad Israele che la reazione, doverosa e giusta iniziale all’attacco di Hamas, doveva avere delle linee e dei confini non superabili, perché altrimenti avrebbe innescato una escalation nella zona“, ha detto all’ANSA Crosetto. Il ministro della Difesa ha poi aggiunto: “Stiamo dicendo da mesi che la risoluzione dell’Onu due popoli e due stati va attuata e va rispettata. Ci siamo resi disponibili ad essere protagonisti anche di una eventuale missione di pace nella zona. Stiamo facendo lavorare la diplomazia, fino adesso però non con molto successo“.
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A tal proposito il ministro preoccupa la presenza del contingente italiano Unifil che si trova in una zona cuscinetto tra Hezbollah e le truppe israeliane, se dovessero aumentare le ostilità tra i due contendenti. “La cosa preoccupante sarebbe l’aumento dell’intensità delle tensioni e quindi l’impossibilità o la mancanza di una delle due parti di controllare ciò che può succedere“, ha poi concluso.
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