Meloni commemora Matteotti: “Uomo libero e coraggioso ucciso da squadristi fascisti”

Lo scranno da cui Giacomo Matteotti pronunciò il discorso che lo porterà alla morte da oggi non sarò più assegnabile ad altri deputati. Un simbolo necessario a ricordare un uomo che ha segnato la storia del nostro Paese

Redazione
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Nel centenario del discorso di Giacomo Matteotti alla Camera le più alte cariche dello Stato si sono riunite per porgere omaggio ad un uomo che ha segnato la storia del nostro Paese e che per esso è morto. A ricordare le parole del giornalista, segretario e parlamentare italiano è stato Alessandro Preziosi, che ha recitato parte del celebre discorso del parlamentare.

Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha annunciato che lo scranno della Camera dei deputati, da cui Matteotti pronunciò il suo ultimo discorso “non sarà più assegnato a nessun deputato” perché “la sua morte non è stata vana, resta uno straordinario esempio di rigore morale e impegno civile dei nostri giovani“. Sullo scranno sarà posta una targa commemorativa, in onore di “Matteotti, uno dei padri della nostra democrazia, vittima dello squadrismo fascista“.

Autonomia, Lorenzo Fontana
Lorenzo Fontana, presidente della Camera

Presenti alla commemorazione, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il presidente della Camera Lorenzo Fontana e il Presidente del Senato Ignazio la Russa, riuniti per celebrare il ricordo del parlamentare ucciso il 10 giugno del 1924 da una squadra fascista capeggiata da Amerigo Dumini, per aver a più riprese denunciato le illegalità commesse dalla nascente dittatura di Benito Mussolini. Il discorso oggi ricordato, contestava i risultati delle elezioni denunciando le violenze, le illegalità e gli abusi commessi dai fascisti per riuscire a vincerle.

Meloni: “Onorare il ricordo di Matteotti è fondamentale

Il 30 maggio 1924, Giacomo Matteotti ha pronunciato nell’Aula della Camera il suo ultimo discorso, che gli sarebbe poi costato la vita. In quel discorso, Matteotti difese la libertà politica, incarnata nella rappresentanza parlamentare e in libere elezioni“, così il premier Giorgia Meloni ha voluto onorare il ricordo di Matteotti, in occasione dei 100 anni dalla pronuncia del suo storico discorso.

Oggi siamo qui a commemorare un uomo libero e coraggioso ucciso da squadristi fascisti per le sue idee – ha sottolineato il Presidente del Consiglio – Onorare il suo ricordo è fondamentale per ricordarci ogni giorno a distanza di 100 anni da quel discorso il valore della libertà di parola e di pensiero contro chi vorrebbe arrogarsi il diritto di stabilire cosa è consentito dire e pensare e cosa no“.

Meloni ha poi ricordato che “la nostra democrazia è tale se si fonda sul rispetto dell’altro, sul confronto, sulla libertà, e non sulla violenza, la sopraffazione, l’intolleranza e l’odio per l’avversario politico“, tematica fondamentale anche nel discorso del giornalista e parlamentare: “Il 30 maggio 1924 Giacomo Matteotti ha pronunciato nell’Aula della Camera il suo ultimo discorso, che gli sarebbe poi costato la vita. In quel discorso, Matteotti difese la libertà politica, incarnata nella rappresentanza parlamentare e in libere elezioni“.

Schlein: “La cosa più importante da ricordare è la sua voglia di contrastare, di dissentire

A 100 anni dall’uccisione di Matteotti per mano fascista è importante ricordare la sua figura di uomo politico straordinariamente legato al suo territorio il Polesine, territorio poverissimo” ha dichiarato la segretaria del Partito democratico Elly Schlein, sottolineando: “Nella sua battaglia contro i soprusi fascisti ha sempre portato la fatica dei braccianti che ha conosciuto dove è nato a Fratta“.

Elly Schlein non commenta De Luca
Elly Schlein, segretaria del Pd

Schlein ha poi sostenuto che “la cosa più importante da ricordare è la sua forza di contrastare, di dissentire, nonostante le minacce ripetute“, ricordando come il Pd abbiamo “scelto non a caso di fare la prima segreteria a Riano e di iniziare il congresso del partito socialista europeo con una visita al monumento in memoria di Giacomo Matteotti“.

Il volto dei democratici ha poi concluso il suo discorso dichiarando: “Io credo che l’insegnamento più importante sia ancora vivo ed è quello che non c’è stato un prima a un dopo perché il fascismo è stato strutturalmente violenza e negazione della libertà. Credo che questo sia il messaggio più forte che l’uomo politico Matteotti ci ha lasciato“.

Mulè: “Matteotti martire e testimone autentico di libertà

Il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè si è espresso in occasione del centenario del discorso di Giacomo Matteotti, evidenziando che “ricordare Giacomo Matteotti facendo riecheggiare le parole che pronunciò cento anni fa alla Camera dei deputati significa fare tesoro della sua integrità morale, della sua tensione civile, della straordinaria lezione civica“.

Il presidente ha poi definito Matteotti “martire e testimone autentico di libertà contrapposto alla violenza e alla negazione dei diritti propria del fascismo” che “ci ha consegnato la lezione senza tempo di come il sopruso non deve mai trovare nessuna forma di compromesso all’interno delle istituzioni“.

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