A 15 anni dalla tragedia del Canale di Sicilia, in cui morirono centinaia di migranti a seguito del naufragio dell’imbarcazione su cui dalla Libia cercarono di raggiungere Lampedusa, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto lanciare un nuovo appello ai governi italiano ed europeo. Al centro della comunicazione il proposito secondo cui la gestione dei flussi migratori venga affrontata adeguatamente e con lo sguardo sempre rivolto verso i diritti di coloro che cercano di raggiungere una vita migliore.
“L’Ue deve esprimere il massimo impegno verso il governo dei movimenti migratori“, ha infatti sostenuto il capo del governo all’interno di una nota pubblicata in occasione dei 10 anni dalla strage avvenuta nel Mediterraneo. Nel ricordo delle centinaia di vite spezzate nel tentativo di raggiungere le coste dell’Europa, molte delle quali ancora senza nome o volto, Mattarella ha voluto porre l’attenzione sulla brutalità che troppo spesso caratterizza i viaggi di questi migranti, costretti a rivolgersi a personaggi che hanno a cuore solo il ritorno economico di questi viaggi.
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“Dieci anni or sono si consumò una tra le più terribili tragedie del mare che si ricordano nel Mediterraneo, con numeri spaventosi di migranti morti e dispersi, tra cui decine di bambini“, ha voluto ricordare il Presidente, mettendo nuovamente tutti di fronte alla consapevolezza di una riforma della gestione del flussi, che tenga al sicuro coloro che fuggono da “guerre, persecuzioni e miseria“, rischiando però di finire nelle mani di organizzazioni criminali.
Di fronte a queste tragedie, il Presidente della Repubblica ha voluto evidenziare come la nostra stessa civiltà “ci impedisce di voltare le spalle, di restare indifferenti, di smarrire quel sentimento di umanità che è radice dei nostri valori“. Un pensiero che si tramuta in realtà osservando i soccorritori che raggiungono il mare per portare soccorso a coloro che sono in difficoltà, nonostante i pericoli che loro stessi si trovano a correre.
Mattarella: “Grazie a chi soccorre rispettando la legge del mare”
“Rinnoviamo l’apprezzamento per l’opera di soccorso da parte di navi italiane che sono riuscite, in condizioni estreme, a salvare vite, rispettando quanto impone la legge del mare“, ha voluto aggiungere il presidente, prima di dedicarsi al vero e proprio appello nei confronti dell’Unione europea, che proprio in questi giorni è al lavoro su una riforma della gestione dei flussi. Al centro di ogni decisione, secondo Mattarella, deve essere sempre mantenuto l’interesse per i diritti e per la salvaguardia della vita umana.
Ogni azione, ogni regolamentazione e ogni riforma, dunque, deve nascere con l’obiettivo di aiutare chi è in difficoltà, permettendogli di cercare aiuti senza trovarsi a vivere pericoli indicibili. “Il necessario contrasto all’illegalità, alla lotta alla criminalità, si nutrono della predisposizione di canali e modalità di immigrazione legali che, con coerenza, esprimano rispetto nei confronti della vita umana“, ha spiegato Mattarella, ricordando all’Unione europea le priorità su cui dovrebbe concentrarsi.
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