Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dedicato l’annuale incontro con il corpo diplomatico al Quirinale ad un argomento diverso dal solito. Il timore per le questioni geopolitiche che hanno caratterizzato quest’ultimo anno, hanno toccato profondamente il Presidente, portandolo a decidere di dedicare l’incontro proprio a questo argomento.
Parole di preoccupazione ma anche di speranza ed esortazione, quelle di Mattarella, che ha cercato di portare l’attenzione sui rischi delle vicende diplomatiche e belliche che si stanno verificando in tutto il mondo. Situazioni che purtroppo mostrano le “debolezze” delle Istituzioni europee, che presentano sempre più carenze e necessitano di continui aggiornamenti per poter rimanere al passo coi tempi.
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Ma tutto è risolvibile e Sergio Mattarella auspica proprio un riconoscimento di tali carenze ed un conseguente lavoro di ammodernamento che possa evitare un’escalation più grave di quella che già stiamo vivendo.
Mattarella e le parole sempre più attuali di Papa Francesco
Il Presidente Mattarella per spiegare al meglio i suoi timori ha deciso di utilizzare alcune formule che Papa Francesco utilizzò nel 2013 ma che oggi, ben dieci anni dopo, sono più attuali che mai. “Impossibile non riconoscere la chiaroveggenza del Pontefice che già dieci anni fa aveva parlato di una guerra mondiale a pezzi -spiega Mattarella- Questi frammenti di guerra, infatti, rischiano di creare false prospettive, ingannando la nostra capacità di analisi“.
Un “mondo a pezzi” generato da una guerra frammentata che proprio per questa sua caratteristica sembra meno grave e più gestibile. Ma sta proprio qui l’inganno secondo il Presidente della Repubblica che invece riconosce nei vari conflitti sparsi per il globo un rischio enorme per le nostre Istituzioni.
“Vanno riprese le fila di un confronto che consenta una proficua riforma strutturale del multilateralismo. I pericoli di oggi hanno nomi diversi da quelli di 80 anni fa, ma non sono meno temibili, e dovrebbero indurci ad agire, subito, insieme“, ha continuato Mattarella, auspicando una cooperazione internazionale che è l’unica arma contro l’avanzare dell’instabilità geopolitica di questi anni. Bisogna saper riconoscere il pericolo, che è diverso da quello dell’ultima guerra mondiale, ma che è allo stesso modo pericoloso.
Mattarella e il necessario “svecchiamento” delle Istituzioni europee
Il discorso del Presidente prosegue concentrandosi sulla situazione odierna delle Istituzioni dell’Unione Europea, prendendo anche in considerazione le novità sull’iter di entrata dell’Ucraina e della Moldavia. Due scelte che hanno “un grande valore politico” perché rappresentano “i valori agli antipodi del neoimperialismo che sta giungendo da Mosca“, ma che allo stesso tempo non sono abbastanza per contrastare la crisi del multilateralismo.
“Dall’Onu, all’Organizzazione mondiale del commercio, dall’Organizzazione mondiale della sanità al regime sul controllo degli armamenti nucleari, queste e altre istituzioni hanno bisogno di essere aggiornate e rafforzate -sottolinea Sergio Mattarella- Delle loro carenze tutti paghiamo un prezzo“. Il riferimento, neanche troppo velato, riguarda proprio le ultime decisione del Consiglio europeo messe in serio pericolo dalla possibilità del veto dell’Ungheria di Orbàn.
Una situazione paradossale che prevede come corretto il funzionamento per cui, tra 27 Stati membri, basta anche un solo contrario per annullare interi procedimenti. “Bisogna mettere mano a quel complesso di riforme istituzionali necessarie per renderla in grado di affrontare, con efficacia e tempestività, le sfide del nostro tempo“. Uno “svecchiamento” necessario per evitare che l’Unione europea diventi il nuovo bersaglio delle violenze e dei conflitti.
La società internazionale è ormai “inumana“
Sergio Mattarella ha parlato a lungo col corpo diplomatico, ricordando anche i terribili conflitto in Ucraina e in Palestina, ricordando le migliaia di vittime innocenti, soprattutto i bambini, che hanno perso la vita nei conflitti, senza che nessuno potesse intervenire. “Si innalzano muri, si attenta alla libertà di navigazione e di approdo” dimenticando l’umanità che dovrebbe contraddistinguerci dagli animali. Per Mattarella, invece, siamo ormai giunti ad una società “inumana“, che non riesce più a “difendere i propri figli” o a “portare assistenza umanitaria ai fanciulli“.
La soluzione per il Presidente della Repubblica è tornare e cercare di non abbandonare più il concetto di multilateralismo: “La parabola della Nato, un’organizzazione che ha ritrovato centralità e vigore nell’emergenza drammatica e imprevista di una guerra in Europa, testimonia quanto sia importante non abbandonare la strada del multilateralismo“. Un concetto che purtroppo continua ad indebolirsi, purtroppo “nel momento peggiore, in cui tutte le sfide più grandi del ventunesimo secolo sono di carattere globale“.
La fiducia di Mattarella nelle Istituzioni, però, persiste. La speranza è quella di una riforma che riesca a rendere più snelle e funzionali gli organi dell’Unione Europea, così che possano far fronte a questa temibile “guerra mondiale frammentata“.
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