Mattarella: “Il diritto alla salute è una conquista della nostra civiltà”

In occasione della Giornata Mondiale della Salute, il Presidente della Repubblica ha riflettuto sull'importanza della tutela del diritto alla salute come del garantire i servizi essenziali per madri e neonati affinché possa essere assicurato un futuro a tutti i cittadini

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Un inizio sano, un futuro pieno di speranza” è il tema scelto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in occasione della Giornata Mondiale della Salute, per la quale il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha condiviso la visione verso cui è necessario andare, la strada da perseguire affinché un diritto come quello della salute venga sempre e comunque assicurato, difeso e tutelato.

La salute è un bene prezioso, “frutto di decenni e mobilitazione popolare, riforme sociali e progressi scientifici” e il Capo dello Stato riflette su quanto la pandemia da Covid-19 vissuta nel 2020 abbia evidenziato come la salute globale sia “vulnerabile e quanto sia cruciale investire in sistemi sanitari robusti, pronti a fronteggiare le emergenze“.

Mattarella: “Fondamentale assicurare un futuro a tutti ii cittadini”

Il tema proposto dall’Oms per celebrare tale giornata, invita “a concentrarci sulla salute delle madri e dei nuovi nati“. In Italia, dove il tasso di mortalità materna e infantile è “incoraggiante” ed è testimonianza della presenza di un sistema sanitario diffuso, in grado di garantire cure di alta qualità e supporto a future madri e neonati. Mentre, “la crescente denatalità che affligge il nostro Paese – riflette il Presidente Mattarella – impone tuttavia un impegno costante e mirato per assicurare la continuità e la qualità dei servizi, a beneficio di tutte le generazioni, in aderenza al carattere universalistico del nostro sistema sanitario“.

Ciò che il Capo dello Stato pone a considerare è l’impegno affinché possa essere garantito “l’accesso alle cure prenatali, la formazione degli operatori sanitari qualificati e le infrastrutture efficienti ai neonati“. Un impegno che significa promuovere un “ciclo virtuoso dando la possibilità ai bambini di crescere in una società dinamica“. Si tratta di una tutela del diritto alla salute sin dalla nascita che deve essere una “condizione imprescindibile per garantire un futuro a tutti i cittadini, riconoscendo che il benessere di ogni individuo contribuisce alla vitalità della comunità“.

L’appello dell’Oms

In un nuovo rapporto stilato per conto di diverse agenzie delle Nazioni Unite, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha evidenziato che i progressi nella lotta contro la mortalità materna sono già in stallo e ora sono minacciati dai tagli agli aiuti umanitari da parte degli Stati Uniti che avranno un impatto diretto sui servizi sanitari. Nonostante, lo studio evidenzi un calo del 40% della mortalità materna tra il 2000 e il 2023 in tutto il mondo, dovuto in gran parte a un migliore accesso ai servizi sanitari essenziali, nell’ultimo decennio i progressi hanno subito un rallentamento significativo.

Alcune regioni stanno già restando indietro. In questo contesto di fragilità, l’indifferenza non è solo pericolosa, è mortale“, ha avvertito la direttrice della salute sessuale e riproduttiva dell’Oms, Pascale Allotey. Stando a quanto registrato dalle stime dell’organizzazione Onu, 260.000 donne sono morte nel 2023 a causa di complicazioni legate alla gravidanza o al parto, delineando lo scenario di “un decesso ogni due minuti“.

Sebbene questo rapporto mostri spiragli di speranza, i dati sottolineano anche quanto la gravidanza sia ancora pericolosa in gran parte del mondo“, si specifica in una nota del direttore generale dell’Oms che ribadisce l’importanza di “garantire l’accesso a cure materne di qualità”, in quanto “sarà essenziale rafforzare la salute riproduttiva e i diritti delle donne e delle ragazze“. In questo momento in cui i tagli agli aiuti umanitari sono amplificati, in particolare dopo la rielezione di Donald Trump negli Stati Uniti, il report pubblicato evidenzia come stiano crescendo gravi ripercussioni sull’assistenza sanitaria essenziale in molte regioni, comprese le situazioni umanitarie.

Come avvertito dal direttore generale aggiunto dell’Oms, “ci troveremo ad affrontare venti contrari sempre più forti“, con la riduzione degli aiuti che incide sull’accesso ai medicinali e alle attrezzature mediche, nonché al personale qualificato. Come ricordato anche dal Presidente Mattarella, l’esperienza insegna e la pandemia Covid-19 ha già fatto emergere i terribili danni che possono causare le interruzioni dei servizi Sanitari. Con lo stesso criterio anche i drastici tagli agli aiuti esteri degli Stati Uniti rappresenterebbero uno “shock acuto al quale i paesi non hanno avuto il tempo” di prepararsi. Tagli che rischiano di portare a una regressione.

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