L’intervista di ieri al Corriere della Sera di Marina Berlusconi, la figlia del Cavaliere, ha fatto discutere molto. L’obiettivo principale era quello di lanciare la Silvio Berlusconi Editore, casa editrice costruita sul concetto di libertà, di cui l’Occidente in questo momento di guerre ed estremismi di destra sembrerebbe tornato ad aver bisogno. La figlia del fondatore di Forza Italia nel presentare la casa editrice ha però fatto delle dichiarazioni che hanno spiazzato sia la sinistra che la destra: “Se parliamo di aborto, fine vita o diritti Lgbt mi sento più in sintonia con la sinistra buon senso. Perché ognuno deve essere libero di scegliere“.
La sinistra ha subito esultato, anche perché Marina Berlusconi non ha nascosto il suo timore per “l’ondata di estremisti di destra” che si sta verificando in Europa. Ma con queste dichiarazioni l’imprenditrice non prelude a una voglia futura di entrare in politica: “No, Assolutamente no, né oggi, né in futuro”.
Leggi Anche
Sembra però che la primogenita del fondatore di Forza Italia voglia sfidare la Meloni, invitandola con la casa editrice ad avere un pensiero aperto, occidentale, laico per allontanarsi da quello legato al Dio, patria e famiglia. Con Silvio Berlusconi Editore l’intento è quello di realizzare “una forma di egemonia culturale”. La presidente Meloni rispondendo alla figlia del Cavaliere, ha dichiarato che l’opposizione fa “propaganda su aborto e diritti Lgbt perché è a corto di argomenti. Non siamo intervenuti su queste normative”.
Le reazioni alle parole di Marina Berlusconi
L’ex compagna di Silvio Berlusconi, Francesca Pascale, è una delle prime a congratularsi con Marina. Nel 2014 aderì all’Arcigay e questo spinse il Cavaliere a sposare i diritti dei gay: “Da liberale ritengo che si possa raggiungere un traguardo ragionevole di giustizia e civiltà”.
Il già leader di Forza Italia però in Parlamento si comportava da liberale, mentre in piazza mostrava le sue vere convinzioni: “Meglio appassionarsi alle belle ragazze che essere gay“, diceva. Oppure raccontava barzellette contro gli omosessuali, vantandosi: “Mi hanno accusato di tutto. Mi hanno dato del mafioso, della persona poco perbene, tranne che sono gay”. I figli del Cavaliere si sono subito mostrati diversi dal padre. Infatti anni fa Barbara Berlusconi dichiarò di non essere contraria alle unioni omosessuali.
Per ora un parte della risposta della destra alle dichiarazioni di Marina viene riassunta da Antonio Tajani (FI) che ha dichiarato: “Quella indicata da Marina Berlusconi è la nostra linea. Siamo il partito della libertà e dei diritti”. Anche Paolo Barelli, capogruppo forzista alla Camera, ha sostenuto: “Come ha detto spesso Antonio, il nostro spazio va da Meloni a Schlein e solo difendendo la libertà e i diritti Lgbtq potremo conquistare i moderati che votano ancora a sinistra o si rifugiano nell’astensione”. Quindi sembrerebbe che l’obiettivo di FI non sia quello di difendere i diritti per ideologia, ma per ottenere un più alto numero di alleati.
Anche Giorgio Mulé, vicepresidente forzista della Camera, è d’accordo con Marina Berlusconi: “Sui diritti delle coppie omosessuali e dei transgender da sempre una parte consistente del partito è su una posizione di laicità assoluta e può fare da copia-incolla di ciò che ha detto Marina”. Roberto Occhiuto, governatore FI della Calabria, e il vicesegretario Stefano Benigni condividono anche loro le parole della figlia dell’imprenditore. L’obiettivo però è sempre quello di attrarre sempre più elettori moderati che tra Meloni e Schlein preferiscono non andare a votare.
Maurizio Gasparri, il capogruppo di FI in Senato, però non è totalmente d’accordo, poiché condivide le posizioni di Marina Berlusconi solo sull’Europa, mentre su altri temi dice che ognuno ha le sue opinioni e che lei è un’imprenditrice e non fa politica.
© Riproduzione riservata