Marattin dice addio a Renzi e Italia Viva: “No al campo largo con Schlein”

Marattin non avrebbe digerito l'idea del campo largo con il Partito democratico di Elly Schlein

Giulia Fuselli
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Le scelte di Renzi sul futuro di Italia Viva hanno scosso gli equilibri del partito. Anche in politica si segue il detto: “Chi mi ama mi segua”, e infatti molti hanno acconsentito a rispettare le decisioni dell’ex premier. Altri, invece, non hanno digerito l’idea del campo largo con il Partito democratico di Elly Schlein e hanno optato per un fuggi fuggi.

Dopo Ettore Rosato, passato ad Azione, ecco che arriva un’altra turbolenza all’interno di Italia Viva. Luigi Marattin ha scelto di dire addio a Matteo Renzi per lanciare un altro movimento chiamato Orizzonti Liberali. Un’idea che però lascia il tempo che trova, visto che l’ex esponente Iv già sta flirtando con Forza Italia e Azione.

Renzi: Italia Viva perde pezzi

Alcuni pezzi di Italia Viva si stanno sgretolando, ma Renzi resta saldo nelle sue convinzioni. Dopo l’addio al Terzo Polo con Azione di Carlo Calenda, l’obiettivo è costituire un’alternativa decisiva al governo guidato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, insieme alla segretaria del Nazareno. Secondo fonti interne a Iv le persone che hanno seguito Marattin “sono un parlamentare su 16 0 consiglieri regionali su 19, 11 membri dell’assemblea nazionale su 350, un centinaio di iscritti su 24.000“.

Campo largo, il leader di Italia Viva Matteo Renzi
Campo largo, il leader di Italia Viva Matteo Renzi

L’uscita di scena di Marattin non è stato un fulmine a ciel sereno. I segnali di separazione ce ne sono stati. Di fatto, aveva rilasciato numerose interviste e comunicati contro Renzi e la motivazione finale per la quale ha deciso di abbandonare il partito è la vicinanza del senatore al Pd. L’annuncio formale è arrivato ieri con una conferenza stampa nella quale ha espresso forte dispiacere ma al contempo si è detto convinto della decisione presa. Con lui, se ne vanno anche altri quattro dirigenti territoriali: Emanuele Cristelli del Friuli Venezia Giulia, Valeria Pernice di Verona, Giorgia Bellucci di Rimini e Alessandro Pezzini di Lodi.

Marattin: l’apertura a Calenda e Tajani

Marattin ora aderirà al Gruppo misto della Camera. L’ex consigliere economico spiega: “La nostra scelta è dettata dal fatto che non condividiamo la decisione fatta dalla dirigenza di Iv nell’adesione al campo largo con il Partito democratico. Fonderemo un’associazione che si chiama Orizzonti liberali“. L’ex fedelissimo di Renzi frena poi su un possibile sodalizio con Azione di Carlo Calenda. Di fatto, Marattin non la ritiene una configurazione di partito ideale per la costituzione di una coalizione liberal-democratica. Il partito di Calenda è comunque invitato a partecipare alla costituzione di nuove idee e organizzazione di territori.

Calenda
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Dal suo canto, Calenda tende la mano: “Le porte del partito sono aperte al dialogo“. L’ex renziano parla poi di Forza Italia: “Il partito di Tajani fa parte di una destra a trazione sovranista con cui non abbiamo punti in comune. Esistono comunque segnali di movimenti verso la costituzione di un qualcosa di diverso. Se questo si tradurrà nell’abbandono del populismo e del sovranismo vedremo“.

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