La manovra finanziaria continua a compiere passi in avanti, anche se con un certo ritardo e circondata dalle critiche delle opposizioni e della associazioni sindacali. L’Aula della Camera ha approvato oggi la fiducia posta da governo sull’approvazione della Legge di Bilancio, con 211 voti favorevoli e 117 voti contrari. Alla fine, la proposta del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di ritirare il voto di fiducia per trovare un accordo tra maggioranza e opposizioni non è andata a buon fine. Alle 20 di oggi è prevista la Nota di variazione, mentre le dichiarazioni di voto finale sul provvedimento saranno a partire dalle 21 di oggi. Il testo poi passerà al Senato per il voto definitivo.
Il voto sulla manovra finanziaria ha visto anche un grande ritorno in Aula. La vedova di Silvio Berlusconi, Marta Fascina, deputata di Forza Italia, è giunta a Montecitorio per votare il provvedimento. Si tratta della sua seconda apparizione dalla morte del Cavaliere e dalle accuse di assenteismo. I deputati proseguiranno con il voto sugli articoli riguardanti le tabelle e agli ordini del giorno, ma solo dopo il voto sulle dimissioni di Enrico Letta.
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Manovra, cosa contiene il testo giunto alla Camera
Il testo su cui è stata votata la fiducia questa mattina è identico a quello che è stato licenziato dalla commissione di Bilancio. Il valore delle norme in esso contenute, quindi, rimane di 30 miliardi di euro e la maggior parte dei provvedimenti sono volti al sostentamento della classe media, in particolare i nuclei famigliari con figli. Riconfermato, dunque, lo schema del taglio del cuneo fiscale e delle tre aliquote Irpef, oltre al bonus bebè e all’estensione dei benefici contributivi per le mamme lavoratrici.
Fondamentali anche i provvedimenti riguardanti l’economia e i settori industriali italiani. A seguito delle pressioni del settore, in particolare da Confindustria, nel testo della manovra è stata aggiunta la norma riguardante l’Ires premiale, ovvero lo sgravio fiscale dal 24% al 20% per le aziende che accantonano a riserva l’80% dell’utile del 2024 e che destinano il 30% di questo ammontare ad investimenti in beni 4.0 e 5.0. Inoltre, la Legge di bilancio prevede anche l’eliminazione dei revisori del Mef all’interno di aziende che percepiscono finanziamenti pubblici, in quanto continueranno a vigilare gli organi già esistenti.
Un certo interesse è stato riservato anche al delicato tema delle cripto valute. La manovra per il 2025 prevede quindi un’attenuazione momentanea, in quanto l’aumento della tassazione al 33% non verrà attivato per il prossimo anno ma solamente a partire dal 2026. Rimanendo in tema di tecnologia, la manovra prevede anche il ritorno della soglia dei 750 milioni di fatturato per le aziende che dovranno pagare la webtax, così da favorire la crescita delle piccole e medie imprese. Per quanto riguarda, invece, l’ambito sanitario, il provvedimento innalza il finanziamento del Servizio sanitario nazionale dai 136,5 miliardi del 2025 ai 141,3 miliardi del 2027.
Le critiche delle opposizioni
Il testo della Legge di bilancio ha nuovamente scatenato la furia delle opposizioni che, oltre a criticare la richiesta del voto di fiducia, continuano a chiedere sostanziali cambiamenti del testo della manovra. “La destra al governo è senza visione“, tuona durissima Anna Ascani, vicepresidente della Camera e deputata del Pd, sostenendo che l’esecutivo Meloni sia solamente interessato ai suoi tornaconti e alle sue “battaglie ideologiche“, dimenticando di dover rispondere in primis ai bisogni dei cittadini italiani.
“Poteva essere un’occasione di collaborazione con le opposizioni per recepire le istanze che provengono dai territori che la premier e i suoi, ormai arroccati nei palazzi del potere, ignorano“, ha continuato poi la deputata dem, sostenendo come, invece, la Legge di bilancio attuale sia solo “un documento vuoto e pessimo“. Al coro di sdegno si è poi unito Nicola Fratoianni, leader di Avs, che ha voluto sottolineare il voto contrario del suo partito al voto di fiducia sul provvedimento, poiché questo non sarebbe “lo strumento con cui le istituzioni indicano la traiettoria verso cui muoversi“, ma sia solo la prova che l’esecutivo si starebbe “barcamenando“.
Fratoianni ha poi proseguito ricordando ai presenti le difficoltà economiche a cui molti italiani sono costretti a far fronte quotidianamente, da soli, in quanto “gli stipendi sono fermi o vanno indietro” e il governo sarebbe incapace di dare risposte. “Oltre a noi nessuno ha il coraggio di dire questo, basterebbe una patrimoniale sulle grandissime ricchezze“, propone quindi il leader di Alleanza Verdi e Sinistra, evidenziando come tramite i fondi reperiti da questa tassa sarebbe possibile garantire la tenuta del Sistema sanitario nazionale e il diritto alla salute di tutti i cittadini.
(Articolo in aggiornamento)
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