Manovra, sì della Camera ma senza il voto di fiducia

Meloni: "È una manovra importante, che mette al centro le famiglie, il lavoro e le imprese"

Redazione
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Il testo della Manovra finanziaria 2024 è finalmente legge. Il via libera definitivo è arrivato dall’Aula della Camera dove, al secondo giorno di esame, i voti favorevoli sono stati 200, 112 i contrari e 3 gli astenuti. Non sono state apportate modifiche al testo e Giorgetti si è detto soddisfatto del risultato: “Bene il sì alla Manovra. Proseguiamo su un percorso di prudenza, responsabilità e fiducia. Avanti così“.

Durante la votazione ci sono stati alcuni attacchi da parte dell’opposizione, tra cui la segretaria del Pd Elly Schlein che ha definito il testo della Legge di bilancio “una lunga serie di mance e mancette distribuite in una logica di gioco al ribasso“.

Chi, invece, sembra più che soddisfatta del risultato raggiunto è il premier Meloni che in un post social ha espresso la sua gratitudine alla maggioranza per “il sostegno e la compattezza dimostrati“, ed anche all’opposizione che “pur nel forte contrasto sui temi, hanno contribuito allo svolgimento del dibattito“.

La Manovra da 24 miliardi è stata approvata, senza il voto di fiducia, ma il governo gioisce e rivendica questa vittoria come il loro miglior successo.

Il testo della Manovra

Il testo della Manovra è composto dal 109 articoli, di cui la proroga del taglio del cuneo fiscale per il 2024 è la misura principale. Anche se il taglio del cuneo è in vigore da luglio, la riduzione non sarà applicata alle tredicesime. Il finanziamento vale però per il solo 2024. Prevista anche la riduzione dell’Irpef di 4,5 miliardi, che eviterà la diminuzione delle buste paghe dei lavoratori, che addirittura da gennaio dovrebbero lievitare.

Entrambe le misure, però, sono finanziate a deficit e la recente approvazione del Patto di stabilità non permetterà di poter ricorrere al debito per sanarle. Una bella gatta da pelare per il governo, che però sembra avere la situazione sotto controllo, grazie ad una presunta delega fiscale firmata dal vice ministro dell’Economia Maurizio Leo.

Altro punto importante e fortemente dibattuto riguarda le pensioni, con la Quota 103 confermata anche se con forti limitazioni: chi deciderà di andare in pensione a 62 anni con 41 anni di contributi sarà penalizzato dal punto di vista economico, Opzione Donna è ora disponibile solo per determinate categorie di lavoratrici come disabili o caregiver e le pensioni dei medici sono salve, però solo se si decide di lasciare il lavoro dai 67 anni in poi.

Ciò che però ha generato più scalpore è stato il taglio dei fondi all’Ebri, la fondazione di Rita Levi Montalcini che si occupa di ricerca sulle malattie neurodegenerative. Un finanziamento che andava avanti dal 2012 e che ora verrà semplicemente ritirato, lasciando alla deriva i tanti ricercatori dell’Istituto. “Saremo costretti a chiudere” ha detto il presidente Antonino Cattaneo, ma la maggioranza non sembra interessata e la Legge di bilancio ha ottenuto il via libera, anche se senza la fiducia.

Conte scontento: “la Manovra fa invidia ai peggiori governi tecnici”

Se da un lato Elly Schlein si propone come salvatrice dell’Italia pronta a farsi caricodel lavoro che non avete fatto voi, troppo impegnati a spartirvi posizioni di potere nella Rai o nelle partecipate“, dall’altro Giuseppe Conte accoglie con rammarico la bocciatura degli emendamenti al testo della Manovra.

Una Manovra con cui Meloni, Salvini e Tajani continuano la stagione dei tagli ai danni dei pensionati. Un colpo di scure da quasi 60 miliardi in 20 anni, se consideriamo questa e la precedente finanziaria. Si colpiscono anche le rivalutazioni delle pensioni del ceto medio e quelle future di dipendenti pubblici, come medici, infermieri, insegnanti” ha dichiarato il leader pentastellato che ancora non si rassegna alla sconfitta.

Fa invidia a i peggiori governi tecnici“, dice del testo approvato alla Camera, sottolineando come la mancanza di una norma sul salario minimo sia indecorosa e inaccettabile. “Il salasso è confermato e riguarda chi fatica con l’affitto e con il mutuo, oltre che i lavoratori sottopagati” ha concluso così il leader del M5S.

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