Manovra, il testo approda alla Camera: pensioni, deduzioni e bonus bebè al centro della bozza

L'obiettivo del governo è far approvare il testo dal Parlamento prima di Natale, anche se l'obiettivo sembra piuttosto complesso da raggiungere

Redazione
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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato la manovra finanziaria per il 2025, permettendo al testo di approdare in Parlamento. Quest’anno l’esame inizierà dalla Camera, secondo il principio dell’alternanza, in leggero ritardo rispetto a quanto preventivato e si ipotizza che le audizioni davanti alle commissioni Bilancio del Parlamento dovrebbero avere inizio intorno al 28 ottobre e che il termine per la presentazione degli emendamenti cadrà tra l’8 e il 10 novembre. I relatori di maggioranza sul provvedimento saranno Ylenja Lucaselli per FdI, Mauro D’Attis per Forza Italia e Silvana Comaroli per la Lega.

L’obiettivo del governo è ovviamente quello di procedere il più velocemente possibile, così da poter chiudere la questione prima dello scadere dei termini. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha infatti sottolineato che la speranza dell’esecutivo è quella di chiudere l’iter della manovra sia alla Camera che al Senato prima di Natale“. Il ministro ha riconosciuto le difficoltà che il periodo porta con sé ed ha anche sottolineato che alla maggioranza verrà chiesto di limitare la presentazione di emendamenti.

Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento
Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento

Come preventivato, le grandi novità della Legge di bilancio per il 2025 riguarderanno le pensioni minime, che otterranno un ulteriore aumento rispetto all’anno scorso, e il taglio del cuneo fiscale che sarà esteso anche ai redditi superiori a 40mila euro. Inoltre, sembra ormai confermato che le spese sanitarie e quelle relative ai mutui per la casa saranno escluse dal tetto della revisione delle detrazioni prevista dalla Manovra.

Manovra, le pensioni minime aumenteranno del 2,2%

Il testo che è giunto sul tavolo del Parlamento prevede un aumento della pensione sociale del 2,2% per il prossimo anno e dell’1,3% nel 2026. Si tratterebbe quindi di numeri che non rispettano le stime trapelate ieri che invece prevedevano aumenti fino al 2,7% per gli assegni del 2025. I percettori dell’assegno, quindi, vedranno aumentare l’importo della loro mensilità di 3 euro, rispetto all’anno precedente. Quindi, le pensioni arriveranno a 617,9 euro dai 614,77 attuali perché la base di calcolo è quella precedente all’aumento del 2,7% dato l’anno scorso maggiorata con il recupero dell’inflazione pari all’1%.

Manovra, rinvio delle deduzioni per le banche

Nella manovra è previsto anche un rinvio delle deduzioni delle banche delle quote delle svalutazioni e perdite dei crediti e dell’avviamento correlate alle Dta. Sembrerebbe che la deduzione della quota dell’11% dei componenti negativi ai fini Ires e dell’Irap del 2025 sarà differita “in quote costanti, al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2026 e ai tre successivi“, mentre quella del 4,7% per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2026, “sarà differita, in quote costanti, al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2027 e ai due successivi“.

Inoltre, quelle del 13% e del 10% per i periodi d’imposta 2025 e 2026 saranno differite “in quote costanti, rispettivamente al 2026, ai tre anni successivi e al 2027 e ai due anni successivi“.

Manovra, via libera al Bonus bebè per i redditi fino a 40mila euro

Tra le misure inserite per incentivare la natalità, nella manovra 2025 è previsto un Bonus per le famiglie con un reddito fino a 40mila euro che decideranno di avere un figlio. Per questi nuclei famigliari è previsto un assegno dal valore di 1000 euro che sarà erogato nel mese successivo alla nascita o all’adozione. Si ipotizza che questa misura costerà alle casse dello Stato 330 milioni per il 2025 e 360milioni a decorrere dal 2026.

Questo importo non sarà conteggiato nel reddito della famiglia ed è previsto sia per i figli di cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Ue, sia per i titolari del diritto di soggiorno o titolari di permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi o titolari di permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzati a soggiornare in Italia per un  periodo superiore a sei mesi, residenti in Italia.

Manovra, tagli per le spese Rai e tetto ai compensi per i manager

Un articolo della Legge di Bilancio prevede anche nuove regolamentazioni economiche in tema Rai. La tv di Stato dovrà ridurre gli oneri di esercizio“, per cui nel 2025 non sarà possibile aumentare le spese per il personale e per gli incarichi di consulenza e nel 2026 è prevista una riduzione della spesa del personale di almeno il 2%, rispetto alla media del triennio 2021-2023.

Più generiche le norme riguardanti gli organi amministrativi di vertice degli enti e degli organismi che non potranno “superare il limite dell’importo annuo corrispondente al 50% del trattamento economico complessivo annuo lordo spettante al primo presidente della Corte di Cassazione“. Tale nuova regolamentazione dovrà essere applicata entro 180 dall’entrata in vigore della Legge di bilancio per il 2025.

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