Il ministro degli Esteri, vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani ha affrontato diverse tematiche parlando con la stampa e nella “Giornata
dell’economia” promossa da Forza Italia. Parlando della manovra è ritornato sulle parole di Giorgetti dell’altro ieri, ribandendo di non volere applicare ulteriori tassazioni. Ha parlato anche dello ius scholae, dell’autonomia, del sì all’aumento dei dazi sulle auto elettriche cinesi e delle manifestazioni pro Palestina.
Tajani sulla Manovra
Ritornando sulle parole dell’altro ieri del ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, che avevano creato scalpore perché si erano diffuse indiscrezioni su possibili nuove tassazioni, Tajani ha assicurato che “il ministro Giorgetti sta lavorando seriamente con i ministri alla nuova legge di Bilancio. Tutti devono contribuire, pagando le tasse che già ci sono”. E ha ribadito che con loro al governo non ci saranno nuove tasse.
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Ha poi cercato di riflettere sul concetto di extraprofitto, che per lui è incomprensibile: “Cosa vuol dire? Che è un profitto illegale? Allora si chiama la Guardia di Finanza. Ma se qualcuno guadagna molto pagherà le tasse in base al sistema fiscale che abbiamo. Extraprofitto è un concetto extraterrestre. Il dialogo con le banche deve essere sempre aperto, anche per rassicurare gli investitori stranieri che sono interessati all’Italia”.
Ha poi parlato del fatto che alla manovra mancano circa 10 miliardi, spiegando che la nostra spesa pubblica è di mille miliardi, quindi 10 miliardi rappresentano l’1% della spesa, che sarà possibile recuperare con “una maggiore efficienza di gestione, tagli agli sprechi, privatizzazioni, vendita del patrimonio non utilizzato, liberalizzazioni”. Ma il punto più importante è quello di ridurre il costo del debito pubblico, far scendere i tassi d’interesse e diminuire il costo del denaro. “Serve liquidità nelle tasche di imprese e famiglie”.
L’obiettivo fondamentale della manovra è la crescita, che si realizza con l’abbassamento della pressione fiscale e non con l’aumento delle tasse, e su questo tutto il governo è d’accordo. “Credo che le parole di Giorgetti siano state male interpretate. E infatti il calo in Borsa è durato poche ore” ha affermato. Ha proseguito dichiarando che continueranno a mantenere il taglio del cuneo fiscale e la riduzione dell’Irpef, “che cerchiamo di far arrivare anche con una piattaforma fino a 60mila euro, abbassando le percentuali dal 35 al 33%”. Poi tutte le politiche della crescita, “vogliamo anche ascoltare salari che sono troppo bassi anche se abbiamo dati ottimi sull’occupazione”.
Il vicepremier ha inoltre dichiarato di sperare che la Bce tagli ancora i tassi, dato che questo permetterebbe anche di lavorare “per ridurre il costo del debito pubblico, perché paghiamo interessi altissimi e spendiamo più di interessi che per la sanità. Un taglio dei tassi certamente aiuterebbe in questa direzione”.
Tajani ha poi spiegato che la manovra “deve seguire sempre la stessa linea, non ci sono tantissime risorse perché c’è un nuovo patto di stabilità che ci obbliga a rientrare entro sette anni”. E anche se i dati sono positivi, è necessario fare dei risparmi ogni
anno, quindi dobbiamo fare in modo che “la linea sia sempre quella della riduzione fiscale”. Però non cambia la linea politica e ha promesso che si farà “tutto ciò che possiamo con le risorse” e “impegnandoci per il rispetto degli impegni presi con Bruxelles e per il rispetto del patto di stabilità'”, ha concluso.
Autonomia
Il leader di Forza Italia ha chiarito la linea del suo partito riguardo all’autonomia differenziata: “abbiamo votato l’autonomia, siamo a favore dell’autonomia, ma l’autonomia deve essere applicata bene in modo tale che tutti i cittadini italiani possano trarne vantaggio”.
Ha dichiarato di avere delle osservazione da fare riguardo alla concessione dei poteri sul commercio internazionale alle Regioni e per questo ha scritto, da ministro responsabile del commercio internazionale, che “essendo il 40 per cento del Pil del nostro Paese, un giro d’affari di 626 miliardi, non può essere devoluto alle Regioni. Non possiamo permetterci ci siano venti politiche commerciali”. L’Italia è la 4 potenza mondiale commerciale e l’autonomia per Tajani “deve servire per aiutare i cittadini quindi per quanto riguarda la questione del commercio internazionale sono contrario”.
Ius scholae, dazi auto cinesi, cortei pro Palestina
Ha poi affermato di credere, riguardo allo ius scholae, che piano piano anche i partiti loro alleati apriranno a una discussione “pratica e responsabile”. Mentre sulla ‘campagna acquisti’ di FI ha dichiarato che “sono loro che vengono da noi” e quello che hanno fatto loro è “cercare di allargare il nostro mondo, cerchiamo di colmare quel grande spazio politico che va ‘dalla Meloni alla Schlein'”. Infine sul voto affermativo all’aumento dei dazi sulle auto elettriche cinesi ha dichiarato di sostenere che gli aiuti che la Cina ha offerto al suo settore automobilistico “rischiano di far chiudere il nostro settore”.
Sui cortei pro Palestina non autorizzati, oggi in programma a Roma, Tajani ha dichiarato che una legittima manifestazione non può essere trasformata in “un’esaltazione dell’antisemitismo e di un’azione terroristica che ha provocato migliaia di morti”. Ha sostenuto che è necessario garantire la sicurezza di tutti i luoghi di culto ebraici e “mi auguro che prevalga il buon senso: il diritto di manifestare è un’altra cosa”. Ha concluso affermando che “trasformare una manifestazione del diritto del popolo palestinese in una manifestazione di odio razziale contro Israele non significa esprimere libero pensiero”.
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