Manovra, la riforma per le famiglie non convince Lega e FI: resta il nodo delle risorse

Giorgetti vuole invertire la tragica spira della denatalità introducendo un tetto massimo per le detrazioni che cambia a seconda del reddito e del numero di figli. In che modo finanziarlo? La domanda è sempre la stessa, ma il ministro dell'Economia non sembra voler abbandonare la sua iniziativa

Redazione
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Giancarlo Giorgetti ha presenziato nuovamente a un vertice dei leader di maggioranza per annunciare e chiarire le embrionali intenzioni del suo ministero riguardanti la manovra finanziaria per il 2025. Un argomento piuttosto delicato, visto le opinioni che ormai tutti hanno espresso e le richieste pedanti di Tajani e Salvini su pensioni e tasse. Il ministro dell’Economia, però, sa che non può accontentare tutti perché la sopravvivenza economica italiana dipende solo dalla soddisfazione di Bruxelles.

Nel corso del tavolo di lavoro Giorgetti non si è nascosto dietro a un dito, ed ha ricordato a tutti le difficoltà che si stanno incontrando nella costruzione di una Legge di bilancio che non sia veramente “lacrime e sangue“. Sembrerebbe sempre più necessario reperire nuovi fondi attraverso le tasse, lo dimostrerebbero le continue simulazioni e valutazioni portate avanti dal Mef, ma questa per Giorgetti sarebbe l’ultima delle possibilità.

Così sembra stonare la novità introdotta da Giorgetti: più agevolazioni e meno tasse per le famiglie con figli. Una proposta che sembrerebbe soddisfare sia la maggioranza e le opposizioni, almeno eticamente, ma che fa sorgere nuovi dubbi sulla distribuzione delle risorse. Lega e FI vorrebbero veder realizzate le loro proposte, ma il “quoziente familiare” ipotizzato da Giorgetti potrebbe mandare in fumo tutte le loro speranze. Giorgetti, però, sa che tale riforma potrebbe piacere a Bruxelles e già nei prossimi giorni il ministro potrebbe presentare all’Ue una riforma da applicare in tutti gli Stati membri e non solo in Italia.

Manovra, le valutazioni di Giorgetti

Il ministro dell’Economia ha tra le mani un progetto complesso, che potrebbe garantire nuove opportunità all’Italia e allo stesso tempo privarla di risorse importanti. Il compito del Ministero è trovare un equilibrio tra le richieste dell’Unione europea e il benestare dei cittadini. Quindi, la soluzione che per ora sembrerebbe certa è quella di chiede a Bruxelles che il Piano di rientro possa essere sviluppato non su quattro anni ma su sette, così che i margini di lavoro siano ben più ampi.

Per il resto, i dubbi incombono su ogni argomento. Il presidente del Consiglio è certa di voler mantenere il taglio del cuneo fiscale nel 2025, aumentando esponenzialmente il costo della manovra. Giorgetti deve quindi mitigare le richieste dei leader della maggioranza, affinché questi comprendano che la manovra dovrà essere studiata in ogni minimo dettaglio perché “non è più possibile aumentare il debito“. L’Italia ha le mani legate e con il poco che ha, deve garantire anche la crescita del Paese.

Giancarlo Giorgetti, sul Mes
Il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti

All’interno di questo contesto, nasce la decisione di Giancarlo Giorgetti di dare una scossa alla natalità italiana, permettendo alle famiglie di ottenere una decurtazione delle tasse a seconda del numero di figli e delle possibilità economiche a loro disposizione. Una proposta approvata anche dal presidente della Cei Matteo Maria Zuppi, che ha ricordato come questa riforma vada nella direzione voluta dalla Chiesa. Il pericolo, infatti, è che se non si invertisse da subito la spirale della denatalità, questa significherebbe per l’Italia la fine del sistema pensionistico. Un incubo ad occhi aperti per il ministro Giorgetti.

I dubbi della maggioranza

Nel corso del secondo vertice di settembre, il ministro dell’Economia ha spiegato che il suo piano prevedrebbe la creazione di un tetto alle detrazioni dei contribuente, che sarebbe definito dal parametro del reddito e dal numero di figli presenti nel nucleo famigliare. Una riforma che andrebbe ad unirsi al bonus per le mamme lavoratrici che sarà esteso anche alle lavoratrici autonome. Un piano che sulla carta non sembra avere falle ma che in realtà preoccupa per i costi che potrebbe comportare.

Bisogna capire se ci sono le coperture” si vocifera in Fratelli d’Italia, nella speranza di riportare cautela e attenzione all’interno del Ministero. Gli sforzi che dovranno essere compiuti per portare a termine la manovra per il 2025 sono ingenti, per cui la maggioranza vuole evitare strappi e soprattutto disuguaglianze. Se Giorgetti otterrà la sua riforma per le famiglie, Forza Italia teme che l’aumento dell’assegno minimo pensionistico venga debellato dai punti da prendere in considerazione e la Lega teme che l’estensione della Flat tax venga dimenticata.

Le incertezze sono ancora tante ma Giorgetti potrebbe ottenere il plauso di Bruxelles per la sua proposta. Eppure c’è anche chi si chiede se questa riforma bandiera sia realmente efficace. Dopo aver ottenuto, magari, lo sprint di nascite tanto volute dal governo, queste come saranno gestite? I problemi legati alla mancanza di scuole e asili nido non si annulleranno da soli e a quel punto un bonus non potrà risolvere la situazione.

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