Manovra, il Pd si scaglia contro Meloni: “Su accise senza vergogna”

"Il Governo Meloni sta mettendo mano alle tasche degli italiani. La manovra prevista appare dura, con sacrifici che colpiranno soprattutto le fasce più vulnerabili, a causa dell'aumento delle tasse e della riduzione dei servizi", lamentano dai vertici del partito

Redazione
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Anni di propaganda da parte di Meloni e Salvini stanno svanendo rapidamente. La destra al governo dimostra di avere solo fame di potere, senza scrupoli né vergogna. Promettevano di eliminare le accise sui carburanti, ma ora le aumentano per fare cassa: un chiaro segno di incoerenza e mancanza di rispetto verso i cittadini. Schlein ha ragione: Meloni deve almeno avere il coraggio di affrontare la situazione.” Così si esprime Pierfrancesco Majorino, capogruppo del PD in Regione Lombardia e membro della segreteria nazionale, in riferimento all’aumento delle accise sui carburanti, come anticipato dal ministro Giorgetti e successivamente confermato nel Piano Strutturale di Bilancio.

Il Governo Meloni sta mettendo mano alle tasche degli italiani. La manovra prevista appare dura, con sacrifici che colpiranno soprattutto le fasce più vulnerabili, a causa dell’aumento delle tasse e della riduzione dei servizi. Aggiungendo ulteriore peso, arriva la conferma della tassa sulla benzina di 70 euro all’anno, in netta contraddizione con le promesse elettorali di Meloni. Il governo, che si era impegnato ad alleggerire il carico fiscale, si prepara invece a gravare ulteriormente sugli italiani, rendendo difficile anche per la maggioranza raccontare una realtà diversa.” Così commenta Virginio Merola, capogruppo del PD in commissione finanze alla Camera.

La posizione del Pd

Meloni ora deve fare i conti con la dura realtà: passare dalla propaganda alla gestione di un governo è un compito arduo. Prima dichiarava di voler azzerare le accise sui carburanti, ora invece le aumenta per finanziare promesse che non sa come mantenere.” Afferma Maria Cecilia Guerra, della segreteria del Partito Democratico. “Ci propone aumenti di tasse privi di collegamenti con politiche di transizione ecologica o con un sistema fiscale equo. Al contrario, non ha remore nel finanziare agevolazioni per chi evade il fisco. Insomma, far pagare accise più alte per sostenere un nuovo condono fiscale è inaccettabile.”

Il governo Meloni ha già introdotto un numero elevato di condoni fiscali e riforme che contraddicono il principio di progressività fiscale, secondo cui ‘chi ha di più deve pagare di più’. Si prepara ora a una manovra che richiederà enormi sacrifici, aumentando le tasse sui carburanti e, probabilmente, riducendo i fondi per welfare e sanità per risanare i conti. Come ha giustamente sottolineato la segretaria del PD Elly Schlein, le promesse elettorali di Meloni sono ormai un ricordo lontano, ma gli italiani hanno una buona memoria.” Così scrive Marina Sereni, della segreteria del Partito Democratico.

Il Piano Strutturale di Bilancio prevede l’allineamento delle accise tra benzina e diesel, imponendo una nuova tassa di 70 euro alle famiglie italiane, come confermato da Unem, che rappresenta le principali imprese nei settori della raffinazione e distribuzione di prodotti petroliferi. Ieri, governo e maggioranza hanno tentato di smentire questa notizia, ma non possono farlo, dato che è chiaramente indicata nel documento presentato da Giorgetti. La nuova ‘tassa Meloni’ colpirà chi possiede un’auto diesel e molte imprese di trasporto“, afferma Francesco Boccia, presidente dei senatori del PD.

Nel 2019, si facevano siparietti contro le accise al benzinaio. Ora, nel 2024, le aumentano per fare cassa a discapito di famiglie e imprese. In sostanza, Giorgia Meloni preleva 3 miliardi di euro, 70 euro per famiglia, con una nuova tassa. Pronti ad alzare le tasse. Patrioti, ma solo con il portafoglio degli italiani.” Questo il commento dell’europarlamentare del PD Alessandro Zan su X.

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