Manovra, Guido Liris (FdI) sul voto di fiducia: “Nel caso di pochi emendamenti si potrebbe evitare”

Il senatore di Fratelli d'Italia ha sostenuto che la possibilità di evitare il voto di fiducia al Senato esiste, in quanto il governo "ha un concezione del Parlamento e dei Parlamentari con una loro dignità"

Redazione
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La manovra finanziaria per il 2025 è giunta finalmente in commissione Bilancio al Senato, dopo giorni piuttosto concitati a Montecitorio, dove maggioranza e opposizione hanno faticato a trovare un punto di accordo sul testo. Così, il governo ha deciso di procedere con il voto di fiducia, per velocizzare i tempi di analisi della Legge e permettere il rispetto dei tempi da dedicare al provvedimento.

Oggi, hanno quindi avuto inizio le discussioni a Palazzo Madama. Alle 11:45, il relatore del testo, il senatore e capogruppo in commissione Bilancio al Senato di FdI Guido Liris, ha dato avvio alla sua relazione, per poi fermarsi a parlare con i cronisti presenti fuori dall’Aula, annunciando che alle 17 scadrà il termine per la presentazione degli emendamenti al testo. Proprio sul numero di queste proposte di modifica, si gioca la possibilità di un nuovo voto di fiducia, come spiegato dal relatore del testo.

Nella misura in cui non ci fosse un clima di ostruzione, ma qualche decina di emendamenti, non ci sarebbe problemi ad affrontarli“, ha infatti sostenuto Guido Liris, ricordando come lo stesso Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, abbia chiesto alle opposizioni di presentare un numero ragionevole di emendamenti, proprio per rendere più rapida l’analisi del testo. Al contrario, quindi, se il centrosinistra dovesse non mostrare questo tipo di volontà, allora “andremo chiaramente a mettere la fiducia“, ha spiegato Liris.

Manovra, Liris: “Abbiamo una concezione del Parlamento con una sua dignità

Il senatore di Fratelli d’Italia ha sostenuto che la possibilità di evitare il voto di fiducia al Senato esiste, in quanto il governo ha un concezione del Parlamento e dei Parlamentari con una loro dignità“. Quindi, nel caso in cui gli emendamenti fossero un numero affrontabile in un tempo ridotto, allora si potrebbero affrontare “in un clima di forte collaborazione, di critica, di dibattito ma anche di esame approfondito“.

Il motivo principale di questa scelta riguarda proprio la necessità di rispettare i tempi strettissimi per l’approvazione della manovra, che dovrà giungere in Aula al Senato il prossimo 27 dicembre alle 10. In questo senso, quindi, Liris ha spiegato che prima di prendere una decisione in merito al voto di fiducia è necessario attendere le 17, per capire effettivamente quale sarà il numero di emendamenti presentati. “Se ci fosse un clima di ostruzione da parte della minoranza di 1.000 emendamenti, evidentemente non si prenderebbero neanche in considerazione per motivi di tempo“, ha quindi ribadito il relatore di FdI alla Legge di bilancio, chiudendo la questione.

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