Manovra, caos nella maggioranza: Lega presenta tre emendamenti, Salvini “non ne sapevo nulla”

Un tradimento in casa per il governo Meloni che si è vista presentare tre emendamenti alla Manovra proprio dalla Lega di Matteo Salvini

Redazione
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Un tradimento bello e buono quello dei senatori leghisti che alle 20 di ieri, allo scadere dei termini per le presentazioni degli emendamenti alla manovra, ne presentano tre all’oscuro del loro leader. Il caos è assicurato e immediata è la telefonata di Giorgia Meloni a Matteo Salvini, alla ricerca disperata di spiegazioni per questo improvviso e inaspettato cambio di rotta.

Senato della Repubblica
Tre emendamenti presentati al Senato dalla Lega di Salvini

Non ne sapevo nulla” dice il leader della Lega, che è sorpreso quando il Presidente del Consiglio del comportamento dei suoi colleghi. Saranno ritiratiaggiunge poi. Torna, quindi, una sorta di calma apparente che però nasconde dietro un dito la scontentezza del Carroccio, che a quanto pare non è del tutto convinto del testo della Legge di Bilancio del governo Meloni.

Il tradimento della Lega

La maggioranza aveva accettato il diktat del governo che prevedeva che non venisse presentato nessun emendamento alla manovra. Era stato proprio Matteo Salvini a dare l’idea, per rafforzare il fronte comune e fare scudo contro gli attacchi dell’opposizione alla Legge di Bilancio. Eppure, proprio la Lega non sembra aver capito bene il comando, perché ieri sera al Senato il partito di Matteo Salvini ha presentato ben tre emendamenti, anche se non concernenti alcuna variazione di spesa.

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Il leader della Lega Matteo Salvini

Gli emendamenti presentati dal Carroccio non costeranno un centesimo alle casse dello Stato e ciò sottolinea ancora di più la mossa politica che si nasconde dietro questo cambio di rotta. Ma i senatori della Lega fingono di non saperne nulla e giocano a chi è più ingenuo. Avevo capito che due o tre emendamenti si potevano presentare giusto a livello simbolicodice il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo – evidentemente ho capito male e ho già mandato a ritirarli e di trasformarli in ordini del giorno“.

Tutto risolto, eppure rimane incomprensibile come i senatori della Lega si siano distratti proprio durante l’accordo sul maxi emendamento della maggioranza. I tre emendamenti presentati in Senato riguardavano gli enti locali, la giustizia e i frontalieri.

Manovra, l’attacco dell’opposizione

Emendamenti a costo zero che però sono costati un bel po’ al governo Meloni, che si è visto arrivare un tradimento tra le mura di casa. Sono già 2.650 gli emendamenti presentati dall’opposizione, tra cui 1.103 del Pd, 945 del M5S e 329 di Alleanza Verdi e Sinistra, 180 di Italia Viva e 91 di Azione. Inoltre, Pd, M5S, Avs, +Europa e Partito socialista hanno deciso di presentare tre emendamenti comuni che chiedono più fondi per la sanità e per il fondo non autosufficienza e più assunzioni.

Un numero importante che segna lo scontento di un’opposizione che si dimostra totalmente contraria alle decisioni del governo in fatto di Legge di Bilancio. Per questo sia Elly Schlein che Giuseppe Conte hanno dichiarato di essere in procinto di presentare entrambi una specie di contro-manovra. “Dimostreremo che non è vero quello che dice la premier Meloni, che la coperta è corta. Se la sai usare, la coperta è sufficiente, genereremo risorse” ha aggiunto il capogruppo del Movimento 5 stelle.

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Il governo Meloni attaccato sia dalla maggioranza che dall’opposizione

Ma gli emendamenti dell’opposizioni erano attesi e non hanno sorpreso il governo, che continua a confidare sui numeri in Parlamento per bloccarli. Quello che ha destato “sorpresa e irritazioneè stato il voltafaccia della Lega che ha scorrettamente cercato di complicare un quadro già di per sé delicato. Sia la maggioranza che l’opposizione sono però fiduciose che la Manovra concluderà il suo iter burocratico prima di Natale, anche grazie all’approvazione della Commissione Ue, che ha dato il via libera con riserva alla Manovra.

Un governo attaccato su tutti i fronti, compreso quello degli alleati che, nonostante la promessa di presentare un unico maxi-emendamento, hanno comunque deciso di fare uno scherzetto a Giorgia Meloni, che non sembra attraversare un periodo florido.

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