Alle polemiche tra i partiti della maggioranza, iniziate pochissimi istanti dopo l’approvazione della manovra in Cdm, Giorgia Meloni ha messo uno stop: “Lunedì invieremo la manovra al Parlamento“, ha affermato così, secco. “In quanto – spiega – il lavoro è sostanzialmente chiuso, con i saldi di bilancio invariati rispetto a quanto approvato in Consiglio dei ministri”. “C’è un lavoro di drafting – ovvero il passaggio di un progetto alla fase di disegno tecnico – che si fa ed è normale che si faccia. Ma, appunto, i saldi non cambiano”, ribadisce.
In questa fase la manovra, arrivata ieri mattina ai ministri, sembrerebbe assestarsi su 109 articoli, dagli 89 che erano (inclusi quelli sulla previsione di spesa sui singoli ministeri, anche e mancano le tabelle sugli effetti della spending review).
Meloni, tutto pronto per l’aula
Lo scopo rimane quello di non avere emendamenti di maggioranza: “Siamo pronti a procedere — ha detto Meloni — e sono sicura che faremo anche del nostro meglio per poter approvare la manovra in tempi rapidi, anche per dare un segnale di serietà e di chiarezza da parte del nostro paese”.
Manovra, l’accordo sulla cedolare secca
E così, dopo la richiesta di Salvini, di ritornare a Quota 103 per le pensioni, ieri si è arrivati a un equilibrio che pare soddisfi anche Antonio Tajani e Forza Italia sul tema della cedolare secca sugli affitti brevi.
“Abbiamo sempre tutelato la prima casa sia come proprietà che come investimento”, afferma Marco Silvestroni da Fratelli d’Italia. “Quindi la volontà è mantenere la cedolare secca al 21% per il primo immobile destinato ad affitti brevi ed applicare l’aliquota al 26% per gli ulteriori immobili al medesimo scopo”. L’aliquota più alta si applica solo dal secondo immobile affittato.
Ad ufficializzare la manovra, prima dell’arrivo in Parlamento, sarà il vertice di maggioranza di domani pomeriggio a Palazzo Chigi. Inizialmente convocato per discutere di premierato e autonomie, servirà probabilmente anche per rifinire i dettagli della manovra.
Il partito più “polemico” negli ultimi giorni è stato Forza Italia, ed anche per questo, è stato fissato un incontro tra Tajani e la premier prima del summit. Dal partito si sceglie la cautela: “Non commentiamo indiscrezioni giornalistiche“, ha affermato il portavoce azzurro
Raffaele Nevi, che, con le sue parole, fa trasparire la scelta del partito di andarci con cautela.
Manovra, iva al 22% sui pannolini
Tra le novità possibili emerse ieri, anche una modifica sulla tassazione dei prodotti per la prima infanzia. Pannolini e seggiolini per l’auto usciranno dalle categorie con l’Iva agevolata, che era al 5% e torneranno dunque con l’imposta al 22%, fa eccezione il latte in polvere che passerà dal 5% al 10%, la stessa percentuale a cui saranno assoggettati assorbenti e tamponi femminili.
Le varie polemiche
Le differenti bozze della manovra hanno alimentato la polemica. Secondo Giorgio Mulè, di Forza Italia, “il partito ha il comito di intervenire per arginare la tendenza “bozzotila”, altrimenti non vota, almeno io non voto”. Ma il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti, non ci sta: “In questi giorni sono girate notizie fuori dalla realtà, che hanno fatto aprire dibattiti assurdi”.
“Abbiamo un potenziale da liberare – ha affermato Elly Schlein – invece vediamo una manovra senza visione, minimalista, incapace di ridare slancio all’economia, una manovra fragile”.
© Riproduzione riservata