Al via i sondaggi e si aprono le scommesse sullo scontro “politico” interno al Movimento 5 Stelle che si concluderà oggi. Giuseppe Conte sembra essere il favorito contro Beppe Grillo. Se così fosse, smetterà di esistere la figura del garante ed ogni sua volontà riguardante il nome del Movimento e il simbolo. Quindi, con l’ipotetica vittoria dell’avvocato di Volturara Appula, il M5s inizierà ufficialmente la sua metamorfosi in “progressista indipendente“, che non diventerà ancillare al Pd ma inevitabilmente alleato quando arriverà il momento. Tra poche ore si avrà il verdetto finale.
In ogni caso, il futuro elettorale del partito contiano subirà l’influenza della novità. Perchè anche se il comico è oramai abbandonato a se stesso o al massimo seguito da Toninelli, Di Battista o Virginia Raggi, sullo sfondo della protesta antipolitica, “l’io contro tutti” di Grillo potrebbe avere ancora qualche appiglio. Situazione che i sondaggi hanno ben delineato. Infatti, stando a quanto riportato da Il Messaggero, il sondaggista Antonio Noto ha tastato gli umori degli elettori pentastellati proponendogli lo scenario delle prossime politiche con gli eventuali due partiti distinti, uno di Conte e uno di Grillo.
Stando a quanto emerso, sembrerebbe che il 65% degli intervistati voterebbe Conte mentre un certo 28%, quindi quasi un terzo, sceglierebbe Grillo. A livello nazionale, Noto considera il M5s all’11%, di conseguenza i risultati sarebbero tradotti in un 7% per il leader e un 4% per il fondatore.
Il futuro grilliano post scontro
Se dovesse realizzarsi lo scenario presentato, i risultati emersi con un partito di Grillo daranno un certo prurito a Conte e contiani. Bisogna, inoltre, tenere a mente che la percentuale potrebbe rivelarsi maggiore nel momento in cui il comico dovesse vincere lo sconto legale in fatto di nome e simbolo. Di conseguenza, Conte subirebbe uno smacco di un certo peso, perché i simboli storici in politica portano con sé un peso specifico tradotto in valore affettivo e malinconia che non si può ignorare.
Quindi in queste sudate e affannate ore di rivoto sull’abolizione della figura del Garante e modifiche allo Statuto a seguito, occorre asciugare la fronte a Conte, che potrebbe finire all’angolo se non venisse centrato una seconda volta il quorum del 50% più uno degli iscritti pentastellati. Da quel momento in poi, il Presidente dei 5s dovrebbe iniziare ad incassare i colpi giudiziari e politici dagli esiti alquanto imprevedibili.
Colpi che, se assestati, farebbero preoccupare il Pd. L’eventuale scissione del M5s, che chissà perché Conte ha sempre negato, porterebbe ad una ulteriore riduzione dei consensi di quella che al momento è la gemellata di Elly Schlein, andando così ad interferire sulla realizzazione dell’alternativa di governo. Quindi, Giuseppi Conte potrebbe anche reagire bene ai colpi e schivarne qualcuno, ma lividi e cicatrici lasciano il segno.
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