M5s, Grillo vs Conte, sempre più vicino il divorzio per vie legali

Il garante del M5s risponde alle minacce di Conte di cancellargli il contratto di consulenza dicendo "i miei “compensi” sono congrui per la mia funzione e i relativi costi"

Redazione
5 Min di lettura

La lotta interna tra i vertici del M5s è in continua evoluzione, con l’ultimo aggiornamento che vede l’aggressiva risposta del garante Beppe Grillo all’ipotesi dell’attuale leader Giuseppe Conte di cancellare il suo contratto di consulenza per il partito. Nella nuova missiva di Grillo a Conte, pubblicata integralmente ieri su Il Foglio in esclusiva, il garante spiega che ha l’intenzione di segnalare le minacce del leader agli organi M5s e lo accusa di essere un autocrate.

In un contesto di botta e risposta tramite carteggio tra i vertici, è quasi certo che l’Assemblea Costituente, principale punto di scontro tra Conte e Grillo, venga posticipata dal 19-20 ottobre al primo weekend di novembre. Grillo ha inoltre ironizzato sui social riguardo il continuo scambio di missive pec, consigliando a Conte un nuovo logo “Movimento 5 pec”.

Il post ironico di Grillo su X

Secondo un sondaggio Swg il 74% degli elettori M5s sostiene Conte, mentre il 14% il fondatore. Nel caso di un’eventuale separazione, il 68% dei sostenitore si schiererebbe con Conte, mentre solo il 21% con Grillo.

La nuova lettera di Grillo a Conte

Ultimamente i dibattiti tra i vertici M5s pare non si svolgano più dal vivo e privatamente, ma solo tramite lettere che poi vengono date in pasto alla stampa. E quella consegnata da Grillo a Il Foglio vuole essere una risposta del garante alla minaccia del leader di cancellargli il contratto di consulenza per il M5s che gli assicurava 300mila euro annui.

M5s, Beppe Grillo e Giuseppe Conte
M5s, Beppe Grillo e Giuseppe Conte

Grillo scrive: “Mi scrivi accusandomi per l’ennesima volta di avere una visione padronale del movimento e contraria suoi valori democratici. La verità è che, al contrario, ho sempre inteso tutelare i valori democratici su cui il movimento è stato fondato. Lui crede invece che gli “atteggiamenti contrari ai valori democratici del movimento” devono essere cercati “nelle manovre striscianti con cui si sta tentando di demolirne i presidi, invocando ipocritamente un presunto processo democratico, che, come sai bene (ma fingi di non sapere) non può prescinderne”.

Per Grillo accusarlo di una visione padronale del movimento “non è altro che lo specchio delle intenzioni di altri”. “Ribadire l’importanza di certe regole” invece “equivale a difenderne i suoi valori democratici. Tant’è vero che nessun’altro fondatore di una forza politica ha mai avuto il coraggio, l’altruismo e la fantasia di non porsi al suo vertice, ma solo di ritagliarsi un ruolo di garanzia”.

Per il garante il M5s deve tornare “ai veri valori democratici del movimento, senza operazioni funzionali all’interesse di pochi. Il fatto che si cerchi di impedirlo con il metodo di legittimazione popolare tipico delle autocrazie non è certo un buon segno, ma quale che sia il suo risultato non potrà certo tradire i tratti distintivi e i valori del movimento, a prescindere dalla titolarità del nome e del simbolo, che peraltro è già stata accertata giudizialmente”.

Alla minaccia di Conte di voler cancellare il suo contratto di consulenza per il partito, Grillo risponde che “gli impegni di manleva sarebbero comunque dovuti, a prescindere da un impegno contrattuale in tal senso, mentre i miei “compensi” sono non solo congrui per la mia funzione e i relativi costi, ma lo sono a maggior ragione nel momento in cui è in corso un tentativo di stravolgere l’identità e i valori del movimento”.

Conclude dicendo di voler portare le sue minacce all’attenzione degli organi competenti del movimento, “ne approfitto per invitarti, piuttosto, a rispondere quanto prima alle mie richieste di chiarimenti sul processo che porterà alla assemblea “costituente” del prossimo ottobre.”

La risposta dell’entourage di Conte è stata quella di spronare il garante a lasciar perdere le lettere e parlare con gli avvocati. Lo stesso Conte ha affermato: “A lui ci penseranno gli avvocati, io mi occupo di politica e della nostra Assemblea costituente che si svolgerà nella maniera più trasparente possibile”. Il divorzio per vie legali è sempre più vicino.

Virginia Raggi interviene nel duello dei vertici sostenendo il fondatore e replicando indirettamente ai contiani: “Le lotte di potere non mi interessano. Non voglio prendere la guida di nessun partito né partecipare a congiure di palazzo. Ma allo stesso tempo rivendico con forza il diritto di dire quel che penso”.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo