M5s, assemblea costituente: presto la decisione sul futuro del garante

Il prossimo weekend i partecipanti al confronto deliberativo dovranno discutere del tema più atteso del processo costituente del M5s: la revisione dello Statuto del partito

Redazione
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È iniziata lo scorso weekend la fase del confronto deliberativo del M5s, in cui i partecipanti hanno iniziato a discutere sui primi temi dei 12 selezionati, con la guida di esperti e moderatori qualificati. Nei primi due incontri hanno partecipato un gruppo di iscritti estratti a sorte insieme a un gruppo di non iscritti estratti a sorte tra coloro che hanno inviato un loro contributo nella prima fase.

La prossima riunione avverrà il prossimo weekend, quando si aggiungerà alla discussione anche un gruppo di giovanissimi tra i 14 e i 17 anni. Nell’incontro di sabato 19 ottobre è previsto l’attesissimo confronto sullo statuto del partito, quindi sul futuro della figura del Garante. Dopo aver assistito a un botta e risposta tramite lettera di mesi e mesi tra l’attuale leader del partito Giuseppe Conte e il fondatore e Garante Beppe Grillo, sapremo presto il futuro di quest’ultimo.

Il futuro del Garante del M5s

I temi affrontati lo scorso weekend sono stati: la sanità, la crescita economica inclusiva, il lavoro dignitoso, il contrasto all’evasione fiscale, l’etica nell’impresa, la politica della pace in Europa e la centralità del tema della giustizia. Per il 19 e il 20 ottobre i partecipanti devono prepararsi ad affrontare invece i temi della transizione ecologica e del patrimonio naturale, della revisione dello Statuto del partito, della libera informazione e sovvenzioni alla cultura, della riforma della scuola primaria e secondaria e delle riforme per un maggior equilibrio territoriale del Paese.

Quindi sarà proprio nel prossimo weekend che si discuterà della revisione dello Statuto del M5s, quindi se cambiare o meno il simbolo e il nome del partito e soprattutto se limitare i poteri del Garante o eliminarlo del tutto. Nella guida alla discussione, che contiene i temi che verranno affrontati, si legge: “Vi chiediamo di avanzare delle proposte” per “garantire l’integrità e l’efficienza dei processi decisionali”, come la proposta di diminuire i poteri del Presidente o quella diridurre i poteri del Garante (o eliminarlo del tutto).

Il Garante Beppe Grillo, M5S
Beppe Grillo

Nel documento si aggiunge una ‘Nota metodologica sulle modifiche allo Statuto e al Codice etico del M5S’, che è stata redatta dal giurista Michele Ainis. Quindi si evince la messa in discussione del ruolo del garante, attualmente ricoperto dal fondatore del Movimento Beppe Grillo. Si sottolinea che siccome nello Statuto attuale ci sono elementi di incompatibilità“, è emersa la necessità di “verificare come modificarli per salvaguardare l’integrità dei processi decisionali e la reputazione del Movimento”.

Poi si portano alcuni esempi di quelli che possono essere considerati elementi di incompatibilità: l’indicazione del Garante dei componenti del Comitato di garanzia e la proposta del Comitato di tre nomi per il Garante; il fatto che l’interpretazione dello Statuto da parte del Garante sia ‘insindacabile’; la nomina a tempo indeterminato del Garante e il fatto che il principio della durata temporanea delle cariche sia connaturato allo stato di diritto; il fatto che il Garante possa essere destituito solo dal Comitato di garanzia, che lui stesso ha nominato.

I partecipanti al processo deliberativo devono anche fare delle proposte sulle ipotesi di limitare il potere degli organi di garanzia alla “supervisione delle regole e dei principi, garantendo la pluralità di punti di vista ed eliminando il concetto di ‘interpretazione insindacabile’” e di evitare l’intervento degli organi di garanzia “nei processi decisionali per i quali va garantita autonomia ed efficienza (sulla linea politica, sulle scelte operative del Movimento, sulla nomina degli organi direttivi e sulla validità delle consultazioni in rete ecc.)”.

Comunque è specificato che la discussione riguarderà anche i poteri del Presidente, ruolo attualmente ricoperto da Giuseppe Conte. Il documento dice che nonostante il Presidente sia visto da molti come “una figura chiave per la stabilità del movimento”, altri non la vedono nello stesso modo perché ritengono che ci sia un eccessivo accentramento di potere nelle sue mani. Quindi si discuterà se ridimensionare o meno il suo ruolo, “con una limitazione del potere decisionale in favore di una gestione più collegiale o delegata ad altri organi”; se bilanciare o meno la figura del Presidente con quella di altri organi, come il Comitato di Garanzia e del Garante; se rivedere i meccanismi decisionali relativi alla selezione dei candidati.

Riguardo agli altri organi di garanzia si deciderà se limitarli o meno nel numero o nelle modalità di nomina. Nel documento è specificato che “in virtù della loro specifica funzione, gli organi di garanzia dovrebbero essere totalmente indipendenti, senza vincoli di alcun tipo o conflitti di interessi”. E per questo i partecipanti alla discussione devono fare proposte anche per “rafforzare l’indipendenza degli organi di garanzia“.

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