Londra: la svolta anti-ecologista di Sunak per risalire nei sondaggi

Qualche mese fa, i conservatori di Rishi Sunak vinsero di sorpresa un’elezione suppletiva in uno dei collegi elettorali di Londra

Antonio Pattori
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Soltanto qualche mese fa, i conservatori di Rishi Sunak, anche se sotto di venti punti nei sondaggi nazionali, vinsero di sorpresa un’elezione suppletiva in uno dei collegi elettorali nei sobborghi di Londra. La ragione? Lo ULEZ, la Ultra Low Emission Zone della metropoli Londinese, una specie di gigantesca zona a traffico limitato in continua espansione. Anche se inventata da Boris Johnson, all’epoca sindaco di Londra, la speciale ZTL Londinese si è sparsa attraverso la città grazie al Sindaco Laburista Sadiq Khan, creando un’opportunità prontamente sfruttata dalla macchina elettorale conservatrice. La politica antiecologista dei conservatori, in quel caso solo locale, ebbe molto successo. Adesso, invece, la svolta diventa nazionale. Infatti, il Primo Ministro Sunak, grande alleato di Giorgia Meloni, è ancora molto indietro nei sondaggi. L’unica possibilità di rivincere le elezioni politiche che si terranno prima del gennaio 2025 è proprio un attacco alle politiche sull’ambiente sviluppate dal suo predecessore Boris Johnson. I famosi obbiettivi del Net Zero 2050, cioè la riduzione delle emissioni nette di gas a effetto serra il più vicino possibile allo zero entro il 2050, verranno quindi cambiati.

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Anche se Sunak rimane dell’idea che l’obbiettivo sarà comunque raggiunto, la decisione di Downing Street è di ritardare molte delle scadenze precedentemente decise. Il divieto alla vendita di nuove macchine a benzina o diesel verrà posticipato, come anche l’imposizione delle ristrutturazioni nelle case, dalla upgrade dei boiler a gas al rifacimento dei cappotti termici. In aggiunta, Sunak ha promesso di non mettere nuove tasse per scoraggiare il consumo di carne o viaggi aerei. Secondo il premier, questo non è un assalto alle politiche ambientali ma un modo per assicurarsi “che tutto il paese sia unito in questo sforzo”.

Gli attacchi contro Sunak si sono subito fatti sentire. In un’alquanto bizzarra coalizione che va da Boris Johnson ad Al Gore, le critiche sono state molteplici. Johnson per primo ha ricordato che il Regno Unito “non può permettersi questo atteggiamento”. Anche se, ovviamente negato da Downing Street, è molto probabile che questa decisione sia solamente il risultato di calcoli politici che marcano l’inizio della campagna elettorale per l’anno prossimo. Sunak, con l’eredità controversa di Johnson e Truss e l’economia colata a picco, sta puntando tutto su immigrazione e politiche anti ecologiste. Potrà riuscirci? Il distacco tra i due partiti sembra davvero troppo enorme per essere colmato, ma sicuramente questo dimostra che i Tories ci credono ancora. Anche se c’è da dire che i sondaggi specifici non sono così chiari: più della metà del paese è d’accordo con l’obbiettivo Net Zero, un dato che però scende quando si evidenziano i costi per la popolazione. Potrebbe essere quindi una strategia per rivitalizzare la base conservatrice, già molto disillusa dal Governo Sunak. Ad ogni modo, è iniziata una lunga salita per l’alleato britannico della Meloni, che difficilmente riuscirà in un’impresa mai riuscita finora: vincere una quinta elezione politica consecutiva per i conservatori.

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