L’esame della manovra finanziaria è iniziato nella commissione Bilancio al Senato, come previsto dal programma del governo. I tempi per l’analisi degli 800 emendamenti presentati dalle opposizioni sono piuttosto limitati per cui il relatore e capogruppo di FdI in commissione, Guido Liris, ha dichiarato di essere “pronto a chiedere di procedere senza il mandato al relatore“, cioè di far giungere in Aula il testo senza il via libera in commissione. Come annunciato, quindi, il senatore ha annunciato le sue dimissioni dal ruolo, spiegando di aver “chiesto al presidente della commissione di farsi mediatore perché non ci sia più la singola lettura parlamentare e perché si torni alla doppia lettura, che dal 2018 non è stata più fatta“.
Questa, come sottolineato dal capogruppo di FdI in commissione Bilancio, è la volontà della maggioranza. Lo stesso Liris, infatti, già nel corso della mattinata aveva auspicato che questa “fosse l’ultima volta che accada una cosa del genere“, ovvero di dover mandare in Aula il provvedimento senza il via libera della commissione.
Sembrerebbero naufragate, inoltre, le possibilità di non dover fare ricorso la voto di fiducia. Le tempistiche per l’approvazione sono infatti “strette“, per cui sembrerebbe impossibile riuscire a prendere in considerazione tutti gli emendamenti e procedere all’approvazione definitiva della manovra entro il 28 dicembre. Oggi, infatti, il provvedimento giungerà in Aula in Senato alle 14 per l’avvio della discussione generale. Al termine di questa, il governo porrà la questione di fiducia che sarà poi votata domani mattina alle 10, per poi procedere in tarda mattinata al voto finale sul provvedimento.
Liris: “Abbiamo una concezione del Parlamento con una sua dignità“
Il relatore della manovra, Guido Liris, aveva già specificato lo scorso 23 dicembre quali fossero le intenzioni del governo sul provvedimento. “Nella misura in cui non ci fosse un clima di ostruzione, ma qualche decina di emendamenti, non ci sarebbe problemi ad affrontarli“, aveva infatti espresso il senatore, sottolineando però che, nel caso in cui le opposizioni avessero deciso di ostacolare il processo di approvazione della Legge di bilancio con un numero troppo alto di emendamenti, allora “andremo chiaramente a mettere la fiducia“.
Il capogruppo di FdI in commissione Bilancio al Senato ha poi specificato che la maggioranza cercherà in ogni modo di evitare la richiesta del voto di fiducia, al fine di analizzare “in un clima di forte collaborazione, di critica, di dibattito ma anche di esame approfondito“ le proposte di modifica presentate dalle opposizione. Questo perché, come spiegato dallo stesso relatore, il governo “ha un concezione del Parlamento e dei Parlamentari con una loro dignità“.
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