Leo su concordato biennale: “Rischio accertamenti più alto per contribuente che non aderisce”

Il viceministro ha detto che il concordato biennale è di grande interesse, ma che ci saranno controlli più duri per chi decide di non aderirvi

Redazione
5 Min di lettura

Il viceministro al Ministero dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo ha partecipato oggi al webinar Telefisco organizzato dal Sole24ore, dove ha parlato principalmente del concordato preventivo biennale.

Leo sul concordato biennale

Essendo vicina la data di scadenza dell’adesione al concordato preventivo biennale tra i contribuenti e l’Agenzia delle Entrate, prevista per il 31 ottobre, il tema torna a essere al centro d’interesse. E anche nel webinar Telefisco in cui ha partecipato il viceministro se ne è parlato. In vista della deadline l’Agenzia delle Entrate tenterà di incentivare le adesioni con l’avvio di una campagna, che affianca il promemoria delle conseguenze in caso di mancata adesione.

Maurizio Leo, viceministro Mef su concordato biennale
Maurizio Leo, viceministro Mef su concordato biennale

Durante il webinar Leo ha dichiarato che c’è un grande interesse per il patto con il Fisco, ma ha anche sottolineato che i contribuenti che decidono di non aderirvi, entreranno in una lista selettiva. E se non hanno dichiarato correttamente i propri redditi, saranno sottoposti ad accertamenti. Quindi saranno più duri i controlli da parte di Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza per i titolari di partita Iva che non aderiscono al concordato. Leo ha dichiarato che “contiamo di potenziare le attività di controllo. Il rapporto con il fisco sarà sempre responsabile e collaborativo, ma vogliamo evitare situazioni patologiche”. Ovviamente saranno esonerati dai controlli coloro che hanno dichiarato correttamente i propri redditi.

Il viceministro non ha invece commentato la proposta della maggioranza di una sanatoria, formulata in un emendamento al dl omnibus, sul pregresso per gli anni dal 2018 al 2023. Ha solo affermato che spetterà al Parlamento decidere. E non si è esposto nemmeno sul programma di disincentivazione legato alla proposta di ridurre i limiti per le sanzioni accessorie in ambito tributario per chi non accetterà il concordato preventivo biennale.

Bonus Befana

Leo ha dichiarato che il decreto Omnibus entrerà in vigore il 1 gennaio 2025, ma sono riusciti ad anticipare il bonus Befana a dicembre 2024, facendolo diventare “bonus Babbo Natale”. Questo grazie al fatto che le entrate stanno andando bene e permettono un bonus di 100 euro netti senza tassazione. Il piano di bonus Befana era stato lanciato nei mesi scorsi dal governo, con l’obiettivo di erogare 100 euro lordi ai lavoratori dipendenti all’inizio del 2025. Come dice Leo potrebbe essere anticipato a dicembre, potenzialmente insieme alla tredicesima, per “aiutare le famiglie, soprattutto in un momento particolare dell’anno”.

Per arrivare a pagare il bonus a dicembre il governo avrà però bisogno di semplificare le procedure, poiché per essere erogato, è previsto che lo richiedano i lavoratori. Ma questo significherebbe creare un lungo iter per fare domanda e analizzare tutte le richieste.

I beneficiari non saranno molti, dato che le risorse stanziate dal governo sono solo 100 milioni di euro. Dovrebbero essere i dipendenti che hanno il coniuge e almeno un figlio a carico, oppure i nuclei monogenitoriali, se l’altro genitore non c’è, non ha riconosciuto il figlio o si è separato. Ci sarebbe anche il limite di reddito annuale di 28mila euro. Infine si considererebbero solo le famiglie in cui l’imposta lorda sui redditi da lavoro dipendente è più alta delle detrazioni fiscali a cui si ha diritto.

Manovra

Il viceministro nel webinar ha parlato anche della Manovra, dichiarando che dobbiamo agire con prudenza: priorità a natalità, famiglie e giovani. L’obiettivo che si danno al governo è quello di “portare al 33% lo scaglione Irpef del 35%, ma bisognerà trovare le risorse: tra 2,5 e 4 miliardi. Se possibile vogliamo spingerci un po’ più in là intervenendo sulla terza fascia portando la soglia a 60mila euro togliendo così 10mila all’aliquota del 43%”.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo