La Lega di Matteo Salvini si attesta sempre più su posizioni ultrapacifiste e quindi contrarie al percorso che l’Unione europea sembra interessata a intraprendere dal punto di vista del riarmo dei Paesi membri e della costruzione di una difesa europea. Il piano ReArm Europe, ora chiamato Readiness 2030, che prevede una spesa da 800 miliardi di euro per la produzione e l’acquisto di nuovi armamenti per i Paesi membri non convince per nulla il Carroccio, che si è detto contrario sin da subito a questa possibilità.
A ribadire il concetto oggi una nota della Lega in cui si annuncia che il partito è pronto a proporre ai Patrioti, ovvero al gruppo politico europeo di cui fa parte, un piano alternativo a quello della presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, che prevede investimenti in settori sociali e non bellici. “I cittadini europei meritano investimenti per lavoro, sanità e sicurezza interna“, si legge infatti nella nota, in cui viene anche spiegato che gli investimenti nel piano di riarmo sarebbero “inutili“, in quanto questo stesso progetto sarebbe già destinato a fallire.
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“La Lega auspica un ampio e approfondito dibattito in Aula, dibattito che la tedesca Von der Leyen vuole evitare a tutti i costi“, ha poi concluso il partito di Matteo Salvini, riaccendendo le polemiche con la maggioranza, in cui invece FdI e Forza Italia mantengono posizioni più moderate. Lo stesso leader forzista, Antonio Tajani, oggi ha deciso di rivolgersi nuovamente con toni duri contro la Lega, sostenendo che mentre FI e il Partito popolare europeo continuano a lavorare per cercare di costruire un’Europa in cui tutti si sentono più a casa, vi sono forze che lavorano per “distruggere“, andando quindi contro l’interesse di 500 milioni di persone.
Lega: “Trump promuove la pace, Bruxelles è irresponsabile”
Nel resto della giornata la Lega ha continuato a mandare segnali di contrarietà verso l’Europa, sottolineando invece la vicinanza con le idee e i piani del presidente Usa, Donald Trump. Sui social, Matteo Salvini ha riportato il risultato di un sondaggio de La Stampa in cui si contano 94 cittadini italiani su 100 contrari al riarmo. “Sacrosanto“, ha decretato il vicepremier, sottolineando ancora una volta che per la Lega le priorità sono altre, come la sanità, gli stipendi e la sicurezza degli italiani e non “eserciti europei o spese folli e inutili per proiettili e bombe, che allontanano una pace necessaria“.
In questo senso si è espresso anche l’account social della Lega, in cui viene criticata la richiesta dell’Ue di “munirsi di un kit di sopravvivenza in caso di ‘imminente escalation“, messa in relazione con le iniziative di Trump, che invece sta cercando di mettere in atto una grande operazioni di pace nel continente. “Quello di Bruxelles è un atteggiamento totalmente irresponsabile. La Lega dice no a qualsiasi tipo di guerra“, concludono i leghisti.
La richiesta del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di abbassare i toni per mostrare la compattezza della maggioranza ed evitare di prestare il fianco alle opposizioni, sembra essere già stata dimenticata dai due vicepremier. Ad approfittarne per primo c’è Riccardo Magi di +Europa che, rispondendo alle critiche sulle divisioni nel centrosinistra, ha sottolineato “la macroscopica spaccatura in maggioranza che dilania il governo Meloni“.
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