La Lega di Matteo Salvini ha presentato una nuova proposta di legge riguardante in particolare la comunità islamica, tentando di limitare l’utilizzo del velo sulle donne e sulle minori negli spazi pubblici italiani. Il provvedimento, a firma di Igor Iezzi, ha attirato l’attenzione delle opposizioni che si sono immediatamente dimostrate contrarie alla possibilità di affrontare un tema così delicato, sia dal punto di vista sociale che religioso, attraverso una modifica della legge.
Secondo quanto si legge nel pdl leghista, potrebbe divenire vietato indossare indumenti che nascondono il volto, “come nel caso del burqa o del niqab“. Tale divieto sarebbe applicato non solo per una questione di sicurezza pubblica, ovvero perché è necessario essere sempre riconoscibili e individuabili, ma soprattutto per evitare che questa pratica diventi lesiva nei confronti della dignità delle donne. Ciò che fa discutere, però, riguarda l’istituzione di un nuovo reato, ovvero quello di “Costrizione all’occultamento del volto” e delle sanzioni che lo accompagnerebbero.
Leggi Anche
Per chi si macchia di questo reato, ovvero per chi costringe una donna a coprire il suo volto per qualche specifica ragione attraverso “violenza, minaccia o abuso di autorità“, sono previsti la reclusione fino a due anni e una multa fino a 30 mila euro. Queste sanzioni raddoppiano nel caso in cui la costrizione fosse operata su una minore o su una donna minore o disabile. Inoltre, chi è condannato per questo specifico reato non potrà far richiesta o ottenere la cittadinanza italiana.
Salvini: “Una proposta di buonsenso“
Non poteva di certo mancare il commento del leader della Lega, Matteo Salvini, a sostegno del pdl che ritiene essere una proposta volta al buonsenso contro chiunque non rispetti la cultura italiana nonché i principi di libertà occidentali. Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, ha tenuto a sottolineare la “tolleranza zero per chi costringe in modo oppressivo donne e ragazze a indossare il velo, con carcere e stop alle richieste di cittadinanza“.
Le motivazioni della Lega
All’interno della comunicazione che accompagna la proposta di legge è possibile leggere i motivi che avrebbero spinto la Lega a muoversi in questo senso. “Il principale scopo della presente proposta è quello di introdurre misure a difesa delle donne costrette a celare il proprio volto“, spiegano fonti del Carroccio, chiarendo quindi che le norme proposte sottendono il principio per cui nel nostro Paese e nella nostra cultura non è possibile costringere le donne a coprire parti del proprio corpo senza la loro volontà.
La Lega, poi, ha voluto specificare che la nostra stessa Costituzione e il Trattato di Lisbona proteggono valori secondo i quali la donna non può essere “indotta a comportamenti e ad abbigliamenti che la pongono in palese stato di sottomissione e discriminazione“.
Zanella: “Solo riproposizione di fobia antislamica“
La capogruppo di Avs alla Camera, Luana Zanella, ha colto l’occasione della proposta di legge presentata dalla Lega per attaccare il partito di Matteo Salvini, sottolineando come secondo il suo punto di vista questo sia una forza di governo che però “non ha mai smesso la propria lunga e inarrestabile campagna elettorale“. Secondo la capogruppo, infatti, la proposta del Carroccio non servirebbe effettivamente a migliorare il governo dell’Italia ma risponderebbe soltanto al bisogno di “introdurre un nuovo e inutile reato“.
Zanella ha quindi aggiunto che dal suo punto di vista il divieto di imposizione del velo non rientra nelle questioni di liberà femminili ma sarebbe solamente la “riproposizione di una fobia antislamica di cui non abbiamo bisogno“.
© Riproduzione riservata