Lega e Fdi contro Erasmus, Tovaglieri: “Strumento di propagazione della dottrina gender”

La destra critica l'Erasmus perché porterebbe la maggioranza dei ragazzi a sentirsi discriminati. Il pentastellato Mario Furore risponde dicendo invece il contrario: gli scambi possono aiutare i ragazzi a considerare il "diverso" come normale

Redazione
5 Min di lettura

I partiti Lega e Fratelli d’Italia criticano il programma europeo Erasmus, che da anni consente ai giovani europei di viaggiare per motivi di studio. In particolare è oggetto di critica il progetto specifico Dragtivism, che per la destra non aiuterebbe la formazione degli studenti, ma sarebbe veicolo dell’ideologia gender che farebbe sentire la maggioranza dei ragazzi come discriminati.

A fine agosto è arrivata nell’Europarlamento già una richiesta di sospensione del progetto firmata da vari meloniani facenti parte dei Conservatori e Riformisti Europei, poiché esporrebbe “i giovani vulnerabili a contenuti discutibili, ma rischia anche di configurarsi come una forma di indottrinamento ideologico”.

Lega contro Erasmus

Secondo l’eurodeputata Isabella Tovaglieri della Lega l’Erasmus potrebbe rischiare di trasformarsi in “un discutibile strumento di propagazione della dottrina gender”, quindi non essere più solo un modo per consentire ai giovani europei di viaggiare e fare scambi culturali. La paura è quella che questo porti a una discriminazione della “maggior parte delle ragazze e dei ragazzi estranei a questo mondo”.

L’eurodeputata parla della presunta ideologia gender, che però non esiste, non è mai stata formulata. Ma che viene utilizzata soprattutto negli ambienti cattolici per far credere, tra le altre cose, che ci sia un complotto per cancellare il sesso biologico e la differenza tra generi. Nel caso Erasmus la destra parla del progetto come un modo pericoloso che avvierebbe i giovani alla carriera delle drag queen, quindi a “spogliarsi nei bar gay”, come denuncia il sito Citizengo.

La Lega critica anche che il progetto va avanti con il finanziamento pubblico: “Nei prossimi anni, l’Europa finanzierà con quasi 11,5 milioni di euro ben 150 corsi Erasmus per avvicinare i giovani al mondo LGBT e per sostenere quelli che già si riconoscono in questa galassia: non solo il campus per minorenni che insegna a diventarne drag queen e a farne una professione, che si sta svolgendo in questi giorni nella città spagnola di Girona, ma anche diversi workshop per formare i giovani attivisti LGBT, corsi riservati ai soli giovani trans che vogliono diventare imprenditori, un corso destinato a ragazzi trans e non binari che si sentono discriminati nel mondo della cinematografia, e persino un workshop contro i movimenti populisti e di estrema destra che minacciano i diritti delle persone gay, solo per fare qualche esempio”.

La risposta del pentastellato Furore

Mario Furore, del M5s, risponde all’accusa della destra sulla discriminazione che ci sarebbe nel programma per la maggior parte dei ragazzi estranei al mondo Lgbtiq+, dicendo che in realtà la violenza viene sperimentata quotidianamente proprio dai ragazzi che fanno parte della comunità: “La polemica contro i fondi Erasmus destinati all’integrazione dei giovani studenti appartenenti alla comunità LGBTIQ è ridicola e non tiene in considerazione alcuni dati: nell’ultimo anno solo in Italia si sono verificati ben 149 casi di violenze e discriminazioni ai danni di persone LGBTIQ, ma persino 3 omicidi e un caso di suicidio di un ragazzino di 13 anni a Palermo, bullizzato perché gay”.

Erasmus, Mario Furore
Erasmus, Mario Furore

Furore dichiara quindi che momenti di scambio come quelli incentivati dall’Erasmus possono invece migliorare le cose, aiutando ad aumentare la consapevolezza che il diverso deve essere considerato come normale e “su questo punto le scuole e le università possono svolgere un ruolo positivo aumentando l’accettazione sociale e prevenendo casi di bullismo e discriminazione”.

Il progetto Dragtivism jr

Il progetto DragTivism jr sarebbe un campo estivo aperto ai giovani tra i 14 e i 17 anni che attraverso seminari, incontri, e un’educazione partecipata – giochi di ruolo e di squadra, attività sportive e laboratori creativi, animazione linguistica e momenti di riflessione individuale e di gruppo – utilizza l’arte drag per promuovere l’inclusione, la parità di genere e l’attivismo sociale. L’obiettivo è contrastare le discriminazioni di genere che possono portare donne e minoranze a incontrare ostacoli in ambito professionale.

Si tiene in Spagna a Girona e i partecipanti sono una trentina di ragazzi seguiti da dieci group leader e quattro facilitatori, che provengono dalla Spagna, dalla Grecia, dall’Italia, dall’Irlanda e dalla Slovacchia. Viene finanziato con investimenti pubblici con il programma Erasmus+ con un ammontare di 35.730 euro.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo