Lazio, pastrocchio Pd. D’Amato vola dai 5Stelle. E Calenda scappa 

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Il candidato del centrosinistra alle Regionali apre all’accordo con la Bianchi: “Se vuole fare un ticket, ci siamo”. Azione già valuta un nuovo candidato 

La tentazione di rinnovare l’accordo con il Movimento Cinque Stelle è troppo forte anche nel Lazio. E così Alessio D’Amato, il candidato del centrosinistra alle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio, rompe gli indugi e ufficializza quello che fino a ieri era il solito refrain della campagna elettorale: il Pd apre le porte all’accordo con il Movimento. Calcolo politico o stretta necessità di accumulare preferenze? 

Se Bianchi vuole fare un ticket, per me sarebbe cosa gradita. Da parte mia le porte sono sempre aperte al M5s, se si volesse arrivare ad un accordo, anche in extremis“. Le parole di D’Amato ai microfoni del programma Tagadà. L’attuale assessore uscente alla Sanità lancia così un messaggio chiaro alla candidata pentastellata, Donatella Bianchi, la scorsa settimana ufficializzata direttamente da Giuseppe Conte

L’ira di Calenda e la contromossa 

L’ipotesi di un accordo però non piace al Terzo Polo. Carlo Calenda, leader di Azione, in un tweet stronca l’idea di D’Amato: “Faccelo sapere rapidamente Alessio D’Amato, in tempo per presentare un nostro candidato alternativo a questo eventuale pastrocchio con i 5S. Basta giochini e alchimie. Parliamo di programmi“. E il M5s? Nessuna risposta ufficiale: l’unico a parlare è Paolo Cento, del Coordinamento 2050, lista degli ex Leu, che però smorza i toni: “Quando si vuole a fare un invito a cena almeno un po’ di galanteria ma, invece, D’Amato si assegna da solo il posto a capotavola. È come con il termovalorizzatore: il Pd se la canta e se la suona”. 

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