La Russia minaccia Svezia e Finlandia con armi nucleari 

Redazione
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Dopo la richiesta delle due Nazioni di aderire alla Nato, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitrij Medvedev risponde: «In questo caso metteremo basi nucleari nel mar Baltico»

L’ombra del pericolo russo incombe non solo sull’Ucraina, ma anche sugli altri Paesi confinanti. Dopo la Romania e i suoi crescenti timori per una possibile avanzata di Putin verso Bucarest, anche Finlandia e Svezia mettono le mani avanti, chiedendo l’ingresso nella Nato, con procedure burocratiche ridotte al minimo.

La risposta di Mosca non si è fatta attendere. Di fronte alla possibilità di un rinforzamento dello schieramento transatlantico, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitrij Medvedev ha suggerito l’idea di un collocamento di armi nucleari nel mar Baltico.

La replica della Russia

«In questo caso, non si può parlare di status non nucleare», ha detto l’ex presidente russo, spiegando che l’ingresso di Helsinki e Stoccolma nella Nato porrebbe la Mosca in una posizione scomoda. «Se entrassero nell’Alleanza, ciò raddoppierebbe la lunghezza del confine terrestre della Russia con la Nato – ha detto – dovremmo rafforzare seriamente le nostre forze di terra e antiaeree e schierare ingenti forze navali nel bacino del Golfo di Finlandia». 

La Russia, stando alle dichiarazioni di Medvedev, non ha alcuna controversia territoriale con i Paesi baltici come sta avendo con l’Ucraina, pertanto la minaccia di una possibile aggressione non è concreta. «Per questo motivo, il prezzo della loro iscrizione per noi è diverso» ha concluso il vicepresidente, paventando lo schieramento missili Iskander, armi ipersoniche e navi armate nucleari nella regione ma invitando comunque a far prevalere la ragione. 

In Ucraina continuano i ritrovamenti di fosse comuni

Intanto i combattimenti in Russia continuano, ormai arrivati al 50° giorno di guerra. Dopo l’assalto russo alla stazione ferroviaria di Kramatorsk, in Ucraina orientale, per impedire la fuga dei civili, continua a salire il bilancio delle vittime.

Le autorità hanno parlato di 59 morti, di cui 7 bambini, uccisi nel bombardamento. A Kiev, invece, sono stati ritrovati i corpi di 765 civili da quando le forze russe si sono riposizionate all’inizio di aprile. Fra di essi anche 30 bambini senza vita. Lo ha affermato Oleh Tkalenko, vice procuratore capo della regione di Kiev, sostenendo che questo sia solamente un amaro conteggio provvisorio.

«È solo l’inizio. Abbiamo appena iniziato a lavorare nelle città più grandi come Borodianka, Hostomel, Irpin e Bucha», ha detto, raccontando che diverse fosse comuni sono state ritrovate dopo che le forze ucraine hanno ripreso il controllo di alcune città. 

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