La Russa, la querela a Report e il caso del figlio Leonardo Lapache: “E’ innocente, la mia famiglia offesa in due puntate”

Questa mattina il presidente del Senato era al Palazzo di Giustizia di Milano per partecipare all’udienza, davanti al gip, di opposizione all’archiviazione richiesta dalla Procura su una sua denuncia per due puntate di Report

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Non ho mai fatto nessuna dichiarazione ma nessuno mi può vietare di credere interamente all’innocenza di mio figlio“. Così il Presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa parlando dell’inchiesta che coinvolge suo figlio Leonardo Apache La Russa al quale viene contestato il reato di violenza sessuale ai danni di una ragazza che lo ha denunciato nel 2023.

Il Presidente del Senato era in Tribunale a Milano dove ha partecipato come “persona offesa” all’udienza di opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dalla Procura di un procedimento nato da una querela di una sua querela per diffamazione a Report.

La querela di La Russa a Report

Al programma di Sigfrido Ranucci, La Russa ha contestato due puntate andate in onda lo scorso ottobre dedicate alla sua famiglia, compresa la vicenda del figlio. La Procura aveva chiesto l’archiviazione, ma i legali del Presidente del Senato si sono opposti alla richiesta.

Intercettato dai cronisti al settimo piano del Palazzo di Giustizia di Milano, La Russa ha ribadito che la sua presenza in udienza è a difesa “dell’onorabilità della mia famiglia e di mio padre, che è morto“, spiegando come in 40 anni di carriera come avvocato e politico, “non ho mai querelato alcun giornalista“. Una scelta che, a detta di La Russa, nascerebbe dal ritenere il giornalismo come una professione da esercitare in piena libertà.

Le puntate in questione, durante le quali è stato mandato in onda un servizio intitolato “La Russa Dinasty”, sarebbero state basate su documenti e testimonianze la cui “veridicità appare a dir poco dubbia e di fronte alle quali la discriminante del diritto di cronaca non mi sembra possa avere sussistenza“. Infatti, Secondo i legali di La Russa, le puntate erano basate su documenti e informazioni “tratte da wikipedia” e anche su una “pseudo-informativa”.

Un portavoce del presidente del Senato aveva parlato di
ricostruzioni del tutto difformi dalla verità e gravemente
lesive dell’onore di chi, a cominciare dal defunto Antonino La
Russa
“, padre di Ignazio “che oggi avrebbe 110 anni, in vita sua
mai è stato oggetto neanche di un avviso di garanzia per
qualsivoglia ragione
“.

La Procura ha chiesto, però, di archiviare il caso riconoscendo il diritto di cronaca nell’inchiesta giornalistica. E La Russa si è opposto chiedendo di fare approfondimenti di indagine e sentire dei testimoni. Oggi, ad esempio, “ci hanno detto in udienza che quel falso volantino su Sindona candidato Msi, che è stato mostrato, era una trovata umoristica e televisiva”.
La gip Silvia Perrucci, che in ipotesi può archiviare o disporre nuove indagini o l’imputazione coatta, si è riservata di decidere e lo farà nei prossimi giorni.

L’inchiesta “Equalize”

Nell’ambito delle domande ricevute post udienza, il Presidente del Senato si è soffermato a commentare anche l’inchiesta Equalize. Nello specifico, La Russa ha preso in questione le dichiarazioni messe a verbale dall’hacker Samuele Calamucci.

Il Presidente del Senato, inoltre, ribadisce la situazione in merito ad una presunta telefonata di cui hanno parlato i media nei giorni scorsi tra lui ed Enrico Pazzali, presidente autosospeso di Fondazione Fiera Milano e titolare di Equalize, l’agenzia di investigazione al centro dell’inchiesta milanese sulle cyber-spie, che sarebbe stata relativa alla vicenda del figlio, La Russa risponde che “Il Fatto Quotidiano di oggi, ha correttamente registrato che la notizia del primo giorno era inesatta“.

Non ho mai saputo – certifica il Presidente del Senato – che lui avesse un’agenzia di spionaggio neanche legittima“, informazione che evidentemente, a detta di La Russa, nascondeva. Ad ogni modo, nell’ipotesi in cui ci fosse stata una chiamata, che sostiene di non ricordare, La Russa aggiunge che sarebbe “ininfluente” soprattutto per la data in cui verrebbe collocata.

E sull’altra presunta telefonata tra un militare e Pazzali riguardante la “planimetria” di casa La Russa, di cui ha parlato sempre l’hacker Samuele Calamucci in un interrogatorio, il presidente del Senato ha detto sorridendo: “Tendo a credere che fosse una persona che non conoscevo, altrimenti la chiedeva a me la planimetria”.

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