Intervenendo al meeting di Rimini il Ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti non si nasconde dietro al classico dito per dire che si, la prossima Legge di bilancio sarà complicata. A preoccupare il ministro non è solo la scadenza a dicembre della sospensione del Patto di stabilità, che potrebbe anche avere una proroga, ma la difficoltà di numeri che impongono comunque di percorrere una strada stretta.
E di problemi da affrontare ce ne sono e vanno dalla riforma previdenziale ai redditi medio bassi, dalla necessità di promuovere la crescita al rispetto dei parametri imposti dall’Unione europea, dagli investimenti che vanno tutelati alle spese correnti che servono a mandare avanti la baracca, dall’economia informale agli sforzi necessari per tutelare l’ambiente.
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Riforma previdenziale e natalità un difficile nodo da sciogliere
Il grande ostacolo che si deve superare con la riforma previdenziale è mettere a sistema un meccanismo che garantisca nel medio-lungo periodo la tenuta numeri/spesa. Oggi la natalità, informa il ministro Giorgetti, non garantisce la tenuta dei conti del Paese.
La strada sin qui intrapresa è stata quella di alzare l’età pensionabile, ma un recente studio condotto da Edoardo Frattola di Bankitalia boccerebbe questa scelta. Infatti, le correlazioni dimostrerebbero che all’aumentare dell’età in cui si va in pensione corrisponde un abbassamento della fertilità nel Paese. Questo vale in assoluto per i Paesi mediterranei (Italia, Grecia e Spagna), dove la scelta di maternità dei figli è condizionato dall’età di pensionamento dei genitori e dalle politiche familiari messe in atto dai governi.
Legge di bilancio complicata dalle carenze di risorse
Il ministro Giorgetti nel suo intervento ha chiarito che i binari sui quali incardinare la Legge di bilancio sono la responsabilità e scelte che tutelino lo sviluppo e il sostegno ai redditi medio-bassi. Chiarisce il ministro dell’Economia che la “manovra sarà complicata e non si potrà fare tutto”.
Ci saranno delle priorità e le risorse disponibili devono essere allocate con criterio; quindi, i ministri del Governo sono avvertiti e devono prepararsi a non avanzare eccessive e mal riposte richieste.
Con riferimento ai limiti di debito imposti dal patto di stabilità e crescita, il ministro ha affermato che “La Commissione europea rispetto a qualche anno fa ha completamente cambiato paradigma rispetto alla clausola generale che non si è applicata in questi anni per il Patto di stabilità e crescita che forse, spero di no, partirà dal primo gennaio 2024“.
Il ministro Giorgetti mette le mani avanti e afferma che “non possiamo in un momento in cui siamo ancora in una situazione eccezionale tornare a delle regole che ignorano la necessità di accompagnare e aiutare famiglie e imprese nella trasformazione che stiamo vivendo“.
Il Pnrr è solo parzialmente gratis, quindi bisogna fare bene
“Le risorse del Pnrr solo parzialmente sono gratis e non possono essere sprecate“, questo ha affermato il ministro Giorgetti. Implicitamente è intervenuto nel dibattito parlamentare con un invito rivolto a tutti: le risorse del Pnrr “devono essere usate nel modo migliore possibile“.
Si è poi assunto la responsabilità di dire che occorreva fare bene e senza fretta. Sul podio di Rimini ha affermato che “se fare in fretta significa fare male, è meglio fare bene ma in qualche modo valutare bene le situazioni perché è un’occasione unica per promuovere la crescita e sviluppo e anche la riconversione di tante imprese in questo Paese“.
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