Ius scholae, Zan (Pd) tuona contro Tajani: “Pronti a sfidarlo in Parlamento”

Le opposizioni sembrano pronte a proseguire la lotta per la modifica della legge di cittadinanza anche senza il supporto di Forza Italia. Antonio Tajani è stato duramente criticato per il suo ripensamento, poiché metterebbe a rischio il futuro di centinaia di migliaia di giovani stranieri

Redazione
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Il passo indietro di Antonio Tajani sullo Ius scholae ha infuriato le opposizioni, in particolare il Pd, che si è trovato di fronte ad una improvvisa chiusura su un tema che si pensava potesse finalmente essere affrontato seriamente. La modifica della legge di cittadinanza non è più una priorità per Forza Italia, come hanno confermato le parole del segretario del partito, che ieri ha sostenuto che a settembre il tema centrale sarà quello della manovra finanziaria. Una minimizzazione che potrebbe essere dovuta alle forte critiche ricevute dagli alleati di governo, che avrebbero addirittura messo in discussione la tenuta del governo.

Le opposizioni, però, non hanno intenzione di abbandonare l’argomento, tanto che il responsabile diritti del Partito democratico, Alessandro Zan, ha dichiarato che il partito è pronto a sfidare Forza Italia in Parlamento proprio su questo delicatissimo argomento. “Il Pd non ha mai avuto ambiguità sul tema della cittadinanza, Elly Schlein ha sempre detto che c’è un diritto non più rimandabile: la cittadinanza alle ragazze e ai ragazzi nati in questo Paese, che non possono essere cittadini si serie B” ha infatti dichiarato il democratico.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani sull'offensiva a Kursk
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani

Alle parole del Pd hanno fatto seguito quelle degli altri partiti delle opposizioni. Il Movimento 5 Stelle ha chiesto la calendarizzazione della proposta di legge sullo Ius scholae per evitare che l’argomento finisca nel dimenticatoio come accaduto in passato, mentre Azione di Carlo Calenda ha sostenuto di essere pronta a portare la questione al voto, come avrebbe dovuto fare per prima Forza Italia. Non è chiaro se la discussione sulle legge di cittadinanza sia condannata a spegnersi come un fuoco che ha bruciato troppo velocemente, ma per il momento lo Ius scholae è ancora uno degli argomenti predominanti dell’attualità politica.

Zan sullo Ius scholae: “Vogliamo sfidare FI in Parlamento a mostrare le carte

Alessandro Zan non ha dubbi: “Serve una legge di cittadinanza“. Il Pd sarebbe dunque pronto a “sfidare FI in Parlamento affinché mostri le sue carte” perché “l’Italia non può più aspettare“. Il democratico chiede dunque a gran voce una proposta condivisa sullo Ius scholae, come inizialmente suggerito da Antonio Tajani. Secondo Zan il segretario forzista avrebbe “lanciato il sasso e nascosto la mano, forse perché tirato per le orecchie da Meloni e Salvini” e così la questione sarebbe divenuta molto più complessa da affrontare.

Il favore di Forza Italia, partito della maggioranza, avrebbe sicuramente dato una spinta in più alla proposta di legge, aiutando le opposizioni a raggiungere il loro obiettivo. “Se quella
di FI fosse solo una boutade estiva sarebbe gravissimo
” dichiara quindi Zan, sostenendo che “quello che bisogna evitare è strumentalizzare un tema così importante“. Il democratico, poi, se la prende anche con una delle dichiarazioni del vicepremier azzurro, sostenendo che “inciucio“, ovvero la parola usata da Tajani per definire la sua apertura alle opposizioni, “non è la costruzione di una proposta condivisa di legge in Parlamento ma quello che fanno loro per spartisti le poltrone“.

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Paolo Ciani (Pd)

Sempre dal Pd si è sollevata un’altra voce autorevole, quella del vicecapogruppo alla Camera Paolo Ciani, che ha dato una visione diversa dei prossimi passi del partito: “Non c’è da sfidare nessuno. La cittadinanza è una cosa seria e troppi bambini e ragazzi aspettano e non devono diventare oggetto dei giochini dei politici“. Il vicecapogruppo ha ricordato poi l’esistenza di diverse proposte di legge sull’argomento depositate dalle opposizioni, tra cui una a sua firma, “che ha l’intelaiatura di una legge già votata in passato da Forza Italia“.

Ciani, dunque, ha tentato di riportare la questione su quella che per lui sarebbe la giusta via, ovvero “aggiornare una legge che risale ad un altro mondo” e non “andare a stanare qualcuno“. Il vicecapogruppo ha poi ricordato che “sui tempi e i modi ne discuteremo ad inizio settembre, ma di certo se per il centrodestra questa non è una priorità, per noi lo è“.

Le opposizioni sullo Ius scholae

Non solo il Pd, anche gli altri partiti delle opposizioni hanno preso una chiara e dura posizione sulla legge di cittadinanza. Il Movimento 5 Stelle ha dichiarato di voler “chiedere la calendarizzazione della proposta di legge sullo Ius scholae presentata dal M5S per la prima volta nel lontano 2013“. I pentastellati sono molto critici sul vicepremier forzista, sostenendo che l’argomento “tratta dei diritti di ragazzi e ragazze per cui non si può scherzare“. Il partito quindi si augura che “Forza Italia non abbia fatto una proposta balneare ma sia seria e conseguente“.

Nel caso in cui però non lo sia, c’è Azione che è pronta a prendere il posto dei forzisti. Il leader Carlo Calenda ha infatti sostenuto che “Azione proporrà in Parlamento lo Ius scholae negli esatti termini richiesti da Forza Italia” perché “questo balletto sulla pelle di 560.000 ragazzi che studiano nelle nostre scuole è un tantino indecente“.

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