Sulla vicenda di Gioventù nazionale “ho trovato insufficienti le parole della presidente del Consiglio. Dovrebbe ringraziare Fanpage e utilizzare quelle immagini per cacciare tutte quelle persone dal suo partito. Viene il dubbio che non ci sia la forza né il coraggio di recidere il cordone ombelicale con la storia di provenienza“. Queste sono le parole della segretaria del Nazareno, Elly Schlein, alla Direzione del Pd, rispetto alle dichiarazioni rilasciate la scorsa settimana dalla premier Giorgia Meloni.
Fanpage: le dichiarazioni della Meloni
“Perché nessuno in 75 anni di repubblica ha ritenuto di infiltrarsi in un partito politico e riprenderne segretamente le riunioni? È consentito da oggi? Lo chiedo a lei, ai partiti politici, al Presidente della Repubblica” così Giorgia Meloni ha tuonato sull’inchiesta di Fanpage che ha portato alla luce una presunta tendenza antisemita e dai toni estremisti nel movimento di Gioventù Nazionale, legato al partito di Fratelli d’Italia.
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Il giorno dopo la pubblicazione della seconda parte dell’inchiesta il partito è corso ai ripari. Giorgia Meloni ha altre questioni di cui occuparsi, prima tra tutti la candidatura di Von der Leyen alla Commissione Ue, e per questo ha delegato a sua sorella Arianna e a Giovanni Donzelli, che guida l’organizzazione nazionale del partito, il compito di risolvere la questione. Le opposizioni sono insorte contro le immagini pubblicate e anche l’ala moderata di FdI ha chiesto provvedimenti importanti che puniscano coloro che sono coinvolti nelle dichiarazioni estremiste.
Il partito però si trova in difficoltà, perché la decapitazione del partito giovanile potrebbe essere vista come una dimostrazione di debolezza ma anche il non agire potrebbe provocare non pochi problemi. Per ora sono due i nomi che hanno deciso di rassegnare le dimissioni: Flaminia Pace, presidente di Gioventù nazionale Piniciano, sezione nel centro di Roma, ed Elisa Segnini Bocchia, capo segreteria della deputata di FdI Ylenia Lucaselli. Per ora nessuna decisione da parte di Fabio Roscani, responsabile di Gioventù nazionale, invitato da Meloni e Donzelli ha partecipare al tavolo preposto a cercare una via d’uscita da questa situazione.
Meloni: “Sentimenti razzisti, antisemiti e nostalgici sono incompatibili con FdI“
Giorgia Meloni, nel punto stampa allestito a Bruxelles, ha prima criticato le modalità utilizzate da Fanpage per portare a termine la sua inchiesta, dichiarando che infiltrarsi in un partito è “un metodo da regime” per poi passare a mettere in chiaro la sua posizione su quanto è stato rivelato.
“Ho già chiesto al partito di prendere provvedimenti, ovviamente non potevo esserne a conoscenza – ha sostenuto Meloni – Penso che chi ha sentimenti razzisti, antisemiti e nostalgici ha sbagliato la propria casa perché questi sentimento sono incompatibili con Fdi, con la destra italiana, con la linea politica che noi abbiamo definito in questi anni e quindi su questo non accetto ambiguità“.
Rispondendo poi alle richieste di chi ha esortato FdI a sciogliere Gioventù Nazionale, Meloni ha risposto che non si può procedere “sulla base di fatti che riguardano alcune persone” per poi aggiungere che “se la stessa inchiesta giornalistica si facesse in tutte le organizzazioni giovanili dei partiti politici non sappiamo cosa potrebbe uscire“.
Le dichiarazioni degli esponenti di FdI
Giovanni Donzelli, ai microfoni di La7, ha cercato di difendere coloro che sono iscritti a Gioventù Nazionale dichiarando: “Si tratta di ragazzini per buona parte minorenni, che non hanno ruoli istituzionali“. In seguito non sono mancati attacchi alla giornalista di Fanpage, accusata di “aver tradito e mentito a quello che si definisce un amico in nome della carriera“. Spetterà proprio a Donzelli, insieme ad Arianna Meloni, comprendere in che modo agire per trovare una soluzione a questa vicenda.
Si presuppone che i primi provvedimenti non saranno presi subito ma probabilmente a settembre. Intanto si cercherà di far luce su quanto mandato in onda per comprendere quanto il fenomeno sia radicato. Crosetto e Rampelli hanno chiesto “provvedimenti immediati ed esemplari” e il ministro della Difesa ha anche aggiunto: “Nel partito di cui sono stato con orgoglio uno dei fondatori non può esserci spazio per persone, parole e pensieri come quelli che ho ascoltato. È imperativo agire con durezza“.
Le parole contro Mieli e Schlein in Gioventù Nazionale
Nella seconda parte dell’inchiesta di Fanpage sono due gli episodi ritenuti più gravi. Gli insulti verso la senatrice di FdI Ester Mieli, vittima di antisemitismo, e la segretaria del Pd Elly Schlein che è stata addirittura minacciata dalle parole dei presenti. Nel primo caso Meloni è intervenuta direttamente, telefonando alla senatrice e presentando le sue scuse e quelle di tutto il partito. Nel secondo caso, invece, Meloni ha taciuto scatenando l’indignazione del Pd e in generale delle opposizioni.
La senatrice Mieli ha commentato l’accaduto, dichiarando di potersi riconoscere nelle immagini e nelle parole pubblicate, sia per la sua storia politica sia in quanto nipote di una vittima dell’Olocausto. “Non ritrovo la realtà che conosco in FdI e Gioventù nazionale – ha sostenuto la senatrice – È evidente che la presenza di elementi nostalgici piegati a un passato riprovevole e criminale non mi appartengono. I comportamenti là tenuti son per me motivo di condanna e disapprovazione“.
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