Europa e migranti, a che punto è la discussione: serve un nuovo vertice

Davide Fosteri
3 Min di lettura

Il piano della Von der Leyen ancora in stand by: il 23 e il 24 marzo i leader dell’Ue si riuniranno per tornare a parlare del fattore immigrazione

La questione migranti torna sul tavolo dell’Europa, dove il piano firmato da Ursula Von der Leyen tre anni fa ancora non trova piena attuazione per via dei veti incrociati dei Paesi coinvolti. E, con la vicenda Cutro che ha di nuovo riportato la questione sui tavoli centrali della discussione politica, ecco che il 23 e il 24 marzo a Bruxelles andrà in scena un nuovo vertice, proprio con l’obiettivo di accelerare in questa direzione.    

Il piano della Von der Leyen 

Al momento la discussione in Europa ruota intorno alla riforma lanciata ormai tre anni fa dalla stessa Von der Leyen: si tratta del nuovo “Patto sulla migrazione e l’asilo”. Un accordo che al momento non ha trovato l’accoglienza di tutti i 27 Paesi e che cerca di tenere in equilibrio anche le esigenze del regolamento di Dublino, sulla prima accoglienza. Equilibrio però precario, se si considera che poi la parte operativa del piano è affidata a Frontex. 

Dove sta andando l’Europa 

E così, dopo anni di scontri insanabili su movimenti secondari e ricollocamenti, l’idea comune, che sembra prevalere tra le diverse cancellerie, è quella che punta a collaborazione e finanziamenti ai Paesi di origine e di transito, rimpatri, lotta ai trafficanti, corridoi per la migrazione legale. In più, in discussione c’è anche il progetto di costruire barriere mobili ai confini esterni dell’Unione per fermare i flussi. Una strategia che al momento è solo in fase di discussione, e che dovrà appunto essere “messa a terra”, con tutte le difficoltà diplomatiche che emergeranno per via delle diverse esigenze dei 27. 

I prossimi tavoli 

Di migranti si parlerà sicuramente anche nei prossimi tavoli internazionali. A cominciare dal bilaterale, in programma la prossima settimana, tra il ministro degli Interni Matteo Piantedosi e l‘omologo francese Gerald Darmanin, seguito dal faccia a faccia il 20 marzo a Bruxelles tra i ministri europei degli Esteri. A fine marzo toccherà poi ai capi di Stato e di governo confrontarsi sulla risposta all’emergenza nel Mediterraneo. Sullo sfondo resta sempre l’incognita del potenziale aumento degli sbarchi, che con l’arrivo della stagione calda potrebbero aumentare. 

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