Le notizie che arrivano dalla Russia modificano le priorità per la futura premier, che nel frattempo è al lavoro anche per la scelta dei ministri
“Sono al lavoro per il caro energia”, aveva postato un paio di giorni fa Giorgia Meloni. Tema che resta sì in agenda ma che ora, evidentemente, è quantomeno affiancato dalla crisi internazionale, che nelle ultime ore ha vissuto una escalation dopo l’annessione di quattro regioni dell’Ucraina alla Russia.
Le prospettive a stretto giro
Per questo Meloni in queste ore, a quasi una settimana dal voto, lavora anche sul fronte estero, sconfessando i referendum imposti dalla Russia e le mosse di Putin sui territori. Questa sarà la linea anche nei prossimi giorni, in attesa che anche l’Europa prenda una decisione sul da farsi.
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Nel frattempo continuano le riunioni e i contatti per la formazione del nuovo governo: i nomi che circolano al momento solo in parte trovano una mezza conferma dai palazzi romani, ed è evidente che servirà ancora tempo per definire nel dettaglio la squadra di ministri e sottosegretari. Governo che dunque come primo intervento andrà a lavorare sul caro bollette. Non solo, perché il primo scoglio da affrontare sarà probabilmente quello della legge di bilancio, che resterà schiacciata dai temi della guerra e del caro prezzi.
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