Governare con l’IA, Villani al summit di Parigi: “La centralità dell’uomo non va messa a rischio”

Nella cornice internazionale del 43esimo incontro annuale del "Network of Senior Officials from Centres of Government", il Vice Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri è intervenuto per ricordare i passi in avanti compiuti dal nostro Paese nell'utilizzo dell'IA nel settore pubblico, sempre garantendo la sicurezza e la trasparenza necessari con queste tecnologie. "Più le questioni si fanno articolate e complesse, maggiore e più efficace deve essere il ruolo svolto dal settore pubblico", ha evidenziato Marco Villani, chiarendo che l'obiettivo centrale al momento è quello di salvaguardare "la centralità dell'essere umano in qualunque vocazione"

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In un’epoca in cui le scoperte tecnologiche si susseguono a ritmi repentini, i governi mondiali rischiano di non mantenere il passo delle innovazioni. La mancanza di interesse o prontezza potrebbero infatti rivelarsi fatali, in considerazione della velocità con cui le tecnologie si evolvono e assumono un ruolo sempre più centrale nella vita quotidiana. In poco più di venti anni il mondo ha scoperto strumenti sempre più veloci e indispensabili, fino a raggiungere quello che potrebbe essere il giro di coda della storia dell’umanità: l’Intelligenza Artificiale.

Uno strumento che spaventa per le sue capacità e soprattutto per i settori in cui potrebbe essere utilizzato. L’ombra di una tecnologia che potrebbe rendere l’uomo superfluo, che potrebbe relegarlo a mero essere inferiore, terrorizza e fa riflettere un’intera generazione. Eppure l’IA, se controllata e regolamentata in modi adatti dalla politica stessa, potrebbe rivelarsi fondamentale per lo sviluppo e la crescita dell’umanità.

Un tema che è stato affrontato nel corso del 43esimo incontro annuale del “Network of Senior Officials from Centres of Government“, tenutosi a Parigi. L’obiettivo è stato quello di riconoscere il ruolo centrale dei “centri di governo“, ovvero le strutture collegate direttamente agli organi dell’esecutivo, e di lavorare al fine di adottare misure più coordinate e agili, basate sulla fiducia nelle istituzioni pubbliche e su un processo decisionale basato su prove.

La 43esima edizione si divide in diverse sessioni, ognuna concentrata su un tipo di fiducia che il pubblico riserva alle istituzioni pubbliche. Dopo l’analisi dei risultati della ricerca svolta nel 2024 dall’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), il summit si è concentrato sull’uso dell’IA nel settore pubblico e sul ruolo dei centri di governo nella produzione di informazioni certificate da trasferire al pubblico. Due argomenti collegati, visto il ruolo delle nuove tecnologie all’interno dei settori dell’informazione.

L’Italia è stata rappresentata dal Prof. Marco Villani, Vice Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, intervenuto nel corso della terza sessione del summit, dal titolo emblematico “Governare con l’Intelligenza artificiale“. Un momento fondamentale per trattare di politiche, strategie e approcci internazionali messi in atto dai centri di governo e su quanto appreso nei riguardi di un uso efficace dell’IA nel settore pubblico.

IA, summit di Parigi
IA, summit di Parigi

Un tema, come sottolineato dallo stesso Villani nel suo intervento, che è stato già affrontato il 21-22 ottobre scorso a Milano, in occasione del Global Forum dell’OCSE sul rafforzamento delle democrazie e nel corso G7 Digital & Technology Working Group, tenutosi a Cernobbio nel 2024. L’IA è stato anche l’argomento del discorso tenuto da Papa Francesco nel corso del suo intervento al G7 di Borgo Egnazia, in Puglia.

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L’IA è e deve rimanere uno strumento nelle mani dell’uomo“, aveva sottolineato il Pontefice, rimarcando quanto già dichiarato dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel summit di Seul lo scorso maggio: “Siamo di fronte a una nuova frontiera del progresso, che per la prima volta nella storia rischia di mettere in discussione il principio stesso della centralità dell’uomo“. In entrambi i casi, poi, i due leader hanno fatto riferimento alla necessità che politica e imprese lavorino per garantire che l’IA sia uno strumento in favore dell’uomo e non in sua sostituzione.

Un concetto che il Vice Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha ribadito nel corso del summit a Parigi, ricordando che il ruolo della politica è proprio quello di “fungere da garante della sicurezza dei propri cittadini“, anche in vista di questi improvvisi cambiamenti. “Più le questioni si fanno articolate e complesse, maggiore e più efficace deve essere il ruolo svolto dal settore pubblico“, ha evidenziato Villani, chiarendo che l’obiettivo centrale al momento è quello di salvaguardare la centralità dell’essere umano in qualunque vocazione“.

Di fronte alla consapevolezza che l’Intelligenza Artificiale è di per sé uno strumento neutro, che assume una connotazione in base alle modalità per cui la si utilizza, Villani ha ricordato l’importanza di non procedere in ordine sparso, ma attraverso connessioni e dipendenze, al fine di trovare una risposta condivisa. Proprio in questo senso, la presidenza italiana del Digital & Technology Working Group del G7 ha sviluppato, con il supporto dell’OCSE e dell’UNESCO, un Toolkit. Si tratta di uno strumento che permette “lo sviluppo, la diffusione e l’uso etico delle applicazioni di intelligenza artificiale nel settore pubblico“.

Concretamente il Toolkit permette di evidenziare tendenze, quadri politici e facilitatori dell’IA all’interno dei Paesi membri del G7, allo stesso tempo condividendo buone pratiche e interventi per garantire che l’IA si sviluppi e diffonda in ambienti sicuri e affidabili. “Dobbiamo ripartire da qui“, ha sottolineato Villani, chiarendo che l’Italia deve “continuare a fare la sua parte come propulsore“, così come già fatto in questa prima parte di percorso.

Proprio nel nostro Paese, infatti, si è già proceduto con un investimento negli assetti di governance sulla transizione digitale, anche nel settore dell’IA. Un esempio sonoil Dipartimento per la Trasformazione Digitale (DTD) e l’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID) e per la Pubblica amministrazione, gli interventi formativi specifici per l’alfabetizzazione in tema di IA.

La strada dell’Italia è quindi segnata e, nonostante le difficoltà in tema di risorse, budget sempre più ristretti per gli investimenti sul tema, l’obiettivo del Paese è continuare a lavorare con i partner OCSE, così che “l’Organizzazione e il nostro Paese mantengano un ruolo guida per sviluppare standard globali di governance dell’IA, rafforzando la cooperazione internazionale in materia di sicurezza ed equità“. Un piano complesso ma realizzabile con i giusti sforzi e le corrette collaborazioni, ormai da anni inserite in una cornice ben precisa: “Bisogna guardare avanti, non indietro, con rispetto e fiducia nella tecnologia, ma sempre partendo dall’essere umano“.

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