Giustizia, via libera alla separazione delle carriere dei magistrati

Redazione
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Rivoluzione epocale per la giustizia italiana: il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla riforma che introduce la separazione delle carriere tra pm e giudici, un punto nodale da sempre al centro del dibattito politico. Alla fine della riunione, un applauso ha sancito la decisione. Tuttavia, l’Associazione Nazionale Magistrati, contraria alla riforma, ha convocato una riunione d’urgenza.

Nordio: “Interrompiamo la degenerazione correntizia”

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha dichiarato: “Il secondo punto della riforma riguarda la composizione e l’elezione del Consiglio Superiore della Magistratura. Questo organo di autogoverno non ha dato buona prova di sé negli ultimi anni, come dimostrano gli scandali Palamara. Interrompere questo legame anomalo è stato il nostro compito principale, attraverso il sorteggio”.

Nordio: “Il PM resta indipendente”

“La magistratura è un ordine autonomo e indipendente, composta dalla carriera giudicante e requirente”, ha spiegato Nordio. “Abbiamo dato rilevanza costituzionale all’indipendenza della magistratura requirente da qualsiasi interferenza del potere esecutivo, garantendo le stesse tutele della magistratura giudicante”.

Nordio: “Dialogo aperto con l’ANM, accettiamo le critiche”

Nordio ha sottolineato l’importanza del dialogo con l’ANM: “Accettiamo le critiche, sono il sale della democrazia. Ma la volontà popolare, espressa attraverso le elezioni, è sacra. Se ci viene dato mandato di separare le carriere, obbediamo alla sovranità del popolo”.

Le reazioni della maggioranza

Matteo Salvini, vicepremier e ministro dei Trasporti, ha dichiarato: “Via la politica dai tribunali e le correnti dal CSM. Separazione delle carriere tra PM e giudici, sanzioni disciplinari per i magistrati che sbagliano. Altra promessa mantenuta”. Anche il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha espresso soddisfazione: “Grazie al lavoro di squadra, il governo ha approvato la riforma della giustizia. Questo è un sogno di Silvio Berlusconi per un processo giusto e un giudice veramente imparziale”.

Mantovano: “Referendum sulla giustizia? Non è così scontato”

Il sottosegretario alla presidenza, Alfredo Mantovano, ha dichiarato: Non darei per scontato che si arrivi al referendum. Se ci sarà un confronto nel merito in parlamento, non è certo che si debba ricorrere al referendum. Facciamo un passo alla volta”.

I punti chiave della riforma

Il disegno di legge approvato mira a eliminare le correnti interne alla magistratura e prevede la separazione delle carriere tra PM e giudici, come richiesto da Forza Italia. Il provvedimento non modifica l’articolo 112 della Costituzione sull’obbligatorietà dell’azione penale. Il Consiglio Superiore della Magistratura sarà diviso in due sezioni: una per i PM e una per i giudici, presiedute dal Presidente della Repubblica.

Nasce l’Alta Corte

La riforma prevede la nascita dell’Alta Corte, un organismo esterno al CSM composto da nove giuristi, che avrà competenza sugli errori dei magistrati e sui loro comportamenti, attualmente sotto la sezione disciplinare del CSM.

Ipotesi sorteggio per i laici del CSM

La riforma potrebbe includere anche il sorteggio per la componente laica del CSM, sollevando perplessità in diversi ambienti, compreso il Quirinale. La componente laica, attualmente eletta per un terzo dal Parlamento, potrebbe essere nominata interamente tramite sorteggio, come i magistrati.

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