Le gite scolastiche sono salve, almeno per altri sei mesi, come testimonia la decisione dell’Autorità anticorruzione Anac, che oggi ha annunciato di aver approvato un’ulteriore deroga di sei mesi per permettere la qualificazione e la gestione degli affidamenti dei viaggi di istruzione secondo le nuove regole stabilite dal Codice Appalti. Un respiro di sollievo per le scuole italiane, che fino a pochi giorni fa si erano viste improvvisamente modificare i procedimenti per la richiesta delle gite e quindi si erano trovate impreparate di fronte alle richieste dello Stato.
Soddisfatto il vicepremier Matteo Salvini, che ha dichiarato in una nota di trovarsi d’accordo con la decisione di Anac, che ha definito “di buonsenso“. Ora spetterà al Miur comprendere in che modo risolvere la situazione, permettendo quindi agli istituti scolastici di continuare ad organizzare i viaggi di istruzione, senza però oberare di lavoro le segreterie scolastiche.
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Salva Gite, cosa sta succedendo
Il problema che potrebbe costringere le scuole italiane a non organizzare più gite deriva dalle nuove disposizioni del Codice Appalti, che prevede che gli istituti scolastici italiani diventino stazioni appaltanti nel momento in cui debbano essere stipulati contratti per viaggi di istruzione superiori a 140mila euro. Questo cavillo burocratico avrebbe però allungato di molto i procedimenti per le richieste delle gite, di fatto ingolfando il lavoro delle segreterie delle scuole, già stracolme di lavoro.
La prima proposta risale al 2023 ma sarebbe stata bloccata grazie all’intervento del Ministero dell’Istruzione, che avrebbe convinto Anac a cedere ad una deroga, fino al settembre 2024, per permettere la riorganizzazione degli istituti. Il tempo concesso, però, non si è rivelato sufficiente, così ad oggi si è posto nuovamente lo stesso problema. La deroga odierna, però, potrebbe rivelarsi cruciale, come dimostra il lavoro che sta mettendo in atto il Miur. Anac ha comunque rinnovato la richiesta di procedere con gli adeguamenti al Ministero, esortando questo a procedere con “soluzioni medio tempore, nel caso in cui il processo di riorganizzazione degli istituti scolastici regionali non si compia nei tempi stabiliti“.
Il Miur ha però fatto sapere di avere già aperto un tavolo tecnico riguardante la situazione e che sarebbe in corso il potenziamento degli uffici scolastici regionali, tramite l’assunzione di 100 persone, così da rendere questi delle vere e proprie stazioni appaltanti. La procedura dovrebbe concludersi a gennaio 2025, così che a maggio, quando scadrà la deroga di Anac, non dovrebbero più presentarsi problematiche di questo tipo.
Busìa (Anac): “Intervenuti per non privare gli studenti di uno strumento così importante“
Il presidente dell’Autorità anticorruzione Anac è intervenuto sulla questione per chiarire i motivi che avrebbero portato alla deroga annunciata oggi, sottolineando che ogni scelta presa da Anac ha sempre avuto al suo centro il benessere e la crescita degli studenti. “Dopo l’approvazione del nuovo Codice degli Appalti, il Miur ci ha comunicato che il processo di riorganizzazione delle scuole è ancora in corso“, ha infatti chiarito il presidente, spiegando quindi che Anac ha deciso di procedere con la deroga “per non privare gli studenti di un così fondamentale strumento di crescita e di apprendimento“, quale il viaggio di istruzione.
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