Le più alte cariche dello Stato sono giunte questa mattina all’Altare della Patria, per celebrare la Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera italiane, in occasione del 164esimo anniversario della proclamazione del Regno d’Italia a Torino. Un’occasione significativa che permette al nostro Paese di ripercorrere le tappe che hanno portato alla fondazione dell’Italia, Paese che ancora oggi è simbolo di democrazia e civiltà.
Presenti alla celebrazione, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, il Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, e il Presidente della Corte costituzionale, Giovanni Amoroso. Il Capo dello Stato a inizio cerimonia ha deposto una corona di alloro sulla tomba del Milite Ignoto, in segno di rispetto per tutti i caduti delle guerre che hanno protetto la libertà dell’Italia.
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Proprio il tema della guerra è stato affrontato dal discorso del Presidente della Repubblica, che ha innanzitutto ricordato l’importanza storica della celebrazione odierna, in quanto onora “l’unità conquistata a caro prezzo con il Risorgimento, insieme alla riappropriazione, con la lotta di Liberazione, della propria identità e unità dopo l’occupazione nazista“. Questa stessa ricorrenza, però, ha anche il compito di sollecitare l’impegno di tutti gli italiani alla “realizzazione degli ideali di libertà e giustizia della Repubblica“, affrontando le sfide necessarie a “rendere concreta la pace in un contesto internazionale ove sono prevalse spinte aggressive, in Ucraina come in Medio Oriente“.
Giornata dell’Unità nazionale, Meloni: “Celebriamo il percorso che forgiò l’Italia”
Il premier Meloni, presente alla cerimonia, ha deciso di commentare l’importante ricorrenza attraverso un post pubblicato sui suoi canali social. “Oggi celebriamo l’identità della nazione, i valori che ci uniscono e il percorso che ha forgiato l’Italia“, ha scritto il Presidente del Consiglio, riassumendo in poche righe la crucialità di questa giornata.
Inoltre, il primo ministro ha ricordato un dettaglio che quest’anno rende questa celebrazione ancora più fondamentale. Come dichiarato da Meloni, quest’anno il Consiglio dei Ministri “ha colmato una lacuna normativa di sette anni“, approvando lo schema di decreto del Presidente della Repubblica, che stabilisce le modalità di esecuzione dell’Inno nazionale italiano, scritto da Goffredo Mameli e musicato da Michele Novaro, all’interno delle cerimonie istituzionali e pubbliche.
“Un doveroso atto di rispetto verso uno dei simboli più rappresentativi della Nazione e della storia d’Italia“, ha commentato Meloni, dicendosi soddisfatta del passo in avanti compiuto dal nostro Paese. Il decreto fa riferimento allo schema di decreto del 4 dicembre 2017, che riconosce il “Canto degli Italiani” e il suo spartito musicale come Inno Nazionale della Repubblica. Questo fu infatti scelto come inno nazionale provvisorio il 12 ottobre 1946, conservando questo ruolo anche nella Repubblica italiana.
Le celebrazioni e gli onori della politica nella Giornata nazionale dell’Unità
La politica bipartisan ha utilizzato questa importante giornata per ricordare i valori e le qualità della Nazione italiana, sottolineando l’importanza del senso di unità e appartenenza che caratterizza il popolo italiano. “Risulta fondamentale riscoprire il senso di appartenenza e responsabilità verso la nostra Nazione per costruire un futuro di libertà, uguaglianza e giustizia“, ha infatti dichiarato il ministro per gli Affari europei, Tommaso Foti, sottolineando come questi fattori assumano ancora più importanza in un contesto geo-politicamente complesso come quello attuale.
Il ministro delle Politiche agricole, Francesco Lollobrigida, ha invece ricordato la centralità “della nostra storia, della nostra identità e dei valori che ci uniscono“, che ci permettono di guardare al futuro con sempre più determinazione, al fine di rendere l’Italia “sempre più unita e forte“.
La senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli, ha invece voluto ricordare le donne e gli uomini che hanno donato la loro vita per permettere all’Italia di nascere come una Nazione forte e coesa. “È grazie al loro coraggio che oggi siamo un grande Paese, capace di rialzarsi di fronte alle difficoltà, di affrontare le sfide con determinazione e di guardare al futuro con speranza“, ha infatti ricordato.
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