Il ministro dello Sviluppo economico parla da Sorrento degli scenari futuri del conflitto: «Le armi? La guerra non si vince con le parole»
Il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti interviene al Forum “Verso Sud. La strategia europea per una nuova stagione geopolitica, economica e socio-culturale del Mediterraneo”, a Sorrento, tornando sui temi della guerra.
L’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato «non aiuta sicuramente ad abbreviare i tempi di risoluzione del conflitto – ha commentato il ministro – questo surriscalda gli animi dalle parti di Mosca, ma sono temi troppo grandi per la mia valutazione».
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Sulla posizione dell’Italia circa l’invio a Kiev di armi Giorgetti ha espresso parole risolute: «Io dico che per arrivare alla pace, come insegna la storia, bisogna convincere chi ha aggredito a smettere di farlo e non solo a parole. Sarebbe bello ma non funziona così». Giorgetti, interpellato dai giornalisti presenti, ha espresso il suo punto di vista:«La possibilità che Svezia e Finlandia entrino a far parte della Nato non abbrevia la guerra. A Mosca, sicuramente, non la prenderanno bene e questo surriscalderà gli animi». Giorgetti, tuttavia, chiude con una battuta: «Magari, però, queste cose sono troppo grandi e vanno fuori dalla mia capacità di valutazione».
«La pubblica amministrazione sia più vicina agli imprenditori»
Sulle questioni economiche, Giancarlo Giorgetti auspica che vi siano scenari sempre più proficui nella gestione della pubblica amministrazione, che «deve cambiare – dice – in particolare al Sud, e deve diventare più efficiente, più produttiva e più vicina agli imprenditori».
Sul fronte degli investimenti c’è ottimismo, secondo il ministro dello Sviluppo economico, in particolare verso i bandi di concorso, verso i quali sarà possibile investire sempre più fondi.
«Voglio conoscere questo “mister Pec” – ha aggiunto poi scherzosamente – perché quando le aziende inviano le domande per i contratti di sviluppo e innovazione e dopo 20 secondi sono esauriti i fondi, parte una Pec che lo comunica. Ci dovrebbe essere qualcuno che li informa, che gli dice che in futuro verranno stanziate altre risorse».
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