Giorgetti presenta il Piano Strutturale di Bilancio aggiornato in Cdm

L'obiettivo è il deficit/Pil al 2,8% nel 2026. Si stima però che la discesa del debito non avverrà prima del 2027 a causa dell'impatto dei Superbonus edilizi. Il Piano conferma inoltre la traiettoria della spesa primaria netta che avrà un tasso di crescita medio vicino all'1,5%

Redazione
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Il ministro dell’economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha presentato oggi in Consiglio dei ministri il Piano Strutturale di Bilancio (PSB) di medio termine aggiornato dopo le revisioni di contabilità nazionale rilasciate dall’Istat su Pil e deficit degli anni passati e dopo il confronto con le parti sociali. Il Cdm ha approvato ufficialmente il piano, che già da oggi è arrivato nelle Camere, mentre l’8 ottobre si terrà la discussione in aula.

Piano Strutturale di Bilancio: il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti

Il Piano Strutturale di Bilancio aggiornato

Il governo, partendo dalla stima del 3,8% del Pil per il 2024 (più bassa del 4,3% stimato lo scorso aprile), si pone l’obiettivo di portare il rapporto deficit/Pil al 3,3% nel 2025 e poi al 2,8% nel 2026. L’Italia potrà quindi uscire dalla procedura europea per deficit eccessivo, con una correzione da 24-26 miliardi in 2 anni.

Secondo la revisione del Pil nominale fatta dall’Istat e i dati sul debito elaborati dalla Banca d’Italia, il PSb stima che il rapporto debito/Pil a fine 2023 scende al 134,8% (133,6% a meno delle compensazioni relative ai bonus edilizi) rispetto al 137,3% stimato in precedenza. Comunque la discesa del debito non avverrà prima del 2027 perché nei prossimi anni, soprattutto nel periodo 2024-2026, l’andamento del rapporto debito e pil “continuerà a essere condizionato dall’impatto sul fabbisogno di cassa delle compensazioni d’imposta legate ai Superbonus edilizi introdotti dal 2020”, come già era stato rilevato nel Documento di Economia e Finanza dello scorso aprile.

Si calcola una ricaduta di circa 40 miliardi annui fino al 2027. Ma dal 2027 si potrà riscontrare una discesa, anche in linea con le nuove regole che prevedono che si riduca, in media, di 1 punto percentuale di pil successivamente all’uscita dalla procedura per deficit eccessivi.

Il Piano conferma inoltre la traiettoria della spesa primaria netta che avrà, nei prossimi 7 anni, un tasso di crescita medio vicino all’1,5%, come stimato dalla Commissione. In dettaglio, i tassi di crescita della spesa primaria netta previsti sono: 1,3% nel 2025; 1,6% nel 2026; 1,9% nel 2027; 1,7% nel 2028; 1,5% nel 2029; 1,1% nel 2030 e 1,2% nel 2031. Come evidenziato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Piano strutturale di bilancio rispetta la linea prudente e responsabile che il governo ha sempre voluto portare avanti.

Il PSB ingloba anche una serie di riforme e investimenti, alcuni in continuità con il Pnrr, che confermano, l’obiettivo del governo di lavorare per migliorare la competitività dell’economia italiana, “promuovendo una crescita sostenibile e il contrasto al declino demografico”. Inoltre viene confermato il supporto “al potere d’acquisto delle retribuzioni e l’impegno all’attuazione della legge delega di riforma del fisco, compresa l’intensificazione dello sforzo di recupero del gettito fiscale”. Il maggior gettito fiscale di quest’anno coprirà la conferma in manovra del taglio del cuneo fiscale e degli sgravi Irpef.

Una volta presentato il PSB al Consiglio dei ministri, il ministro Giorgetti non ha presenziato alla conferenza stampa. Al suo posto ha partecipato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano che ha dichiarato: “Dopo il confronto con le parti speciali e questo secondo passaggio in Consiglio dei ministri”, il Piano strutturale di bilancio “verrà immediatamente trasmesso alle Camere per rispettare i temi complessivi. L’ultima cosa che c’è è quella di sottrarsi al confronto”.

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