Giorgetti insiste sulla manovra: “Italia solida e responsabile, la sfida è mantenere l’equilibrio”

La sfida, per il governo, rimane quella di coniugare rigore fiscale e politiche di sviluppo, mirando a un equilibrio che consenta all'Italia di mantenere la propria competitività sul palcoscenico internazionale

Redazione
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Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha illustrato oggi in un intervento video all’assemblea di Confimi le linee guida della manovra economica del governo, sottolineando come l’Italia stia navigando in acque più stabili rispetto ad altre grandi economie europee come la Francia e la Germania. In particolare, Giorgetti ha evidenziato come l’Italia, pur affrontando sfide interne ed internazionali, stia dimostrando una maggiore solidità politica e finanziaria rispetto ai suoi principali partner europei.

La situazione politica italiana è più stabile rispetto a quella di altri Paesi. In Francia, ad esempio, il bilancio è stato bocciato, mentre in Germania non sono nemmeno riusciti a presentarlo“, ha dichiarato Giorgetti. “L’Italia, dopo molti anni, può insegnare qualcosa in termini di stabilità politica ed economica“, ha continuato il Ministro, facendo riferimento alla capacità del governo italiano di mantenere il controllo delle proprie finanze pubbliche nonostante le difficoltà.

Le parole di Giorgetti

Il ministro ha poi affrontato il tema della gestione del debito pubblico italiano, che rimane uno dei più elevati in Europa. In un contesto di alta inflazione e tassi di interesse in aumento, Giorgetti ha ribadito l’importanza di una politica di bilancio prudente e responsabile. “Abbiamo un debito pubblico che grava annualmente con circa 90 miliardi di euro in oneri finanziari“, ha spiegato. “Questi costi ci impediscono di destinare risorse a finalità più nobili, come la sanità e il sostegno ai redditi delle famiglie“. La strategia del governo, secondo Giorgetti, è quella di mantenere l’equilibrio tra il necessario risanamento dei conti pubblici e il sostegno all’economia reale, senza compromettere la crescita.

Un altro tema cruciale del suo intervento è stato quello del protezionismo a livello internazionale. Giorgetti ha chiarito che la fase di crescente protezionismo, alimentata dalle politiche americane, non è iniziata sotto la presidenza di Donald Trump, ma è stata portata avanti anche dall’amministrazione Biden, sebbene con un approccio leggermente diverso. “Non è Trump a inventare il protezionismo, ma l’amministrazione Biden ha preso provvedimenti chiaramente protezionistici, come l’Inflation Reduction Act“, ha affermato. Questo intervento, secondo Giorgetti, ha contribuito a un clima di crescente “deglobalizzazione” che, per quanto inevitabile, pone sfide significative per l’Unione Europea, che fatica a dare risposte concrete a tali dinamiche globali.

Giorgetti vs sindacati

Giorgetti ha poi commentato l’atteggiamento di alcuni sindacati italiani nei confronti della manovra economica. Nonostante il governo abbia introdotto misure significative per sostenere i redditi dei lavoratori dipendenti, in particolare quelli con stipendi fino a 40.000 euro, alcuni sindacati, tra cui Cgil e Uil, hanno annunciato uno sciopero per il 29 novembre, criticando il provvedimento. “È incomprensibile l’atteggiamento di alcuni sindacati”, ha dichiarato Giorgetti, evidenziando come la manovra preveda importanti benefici per i lavoratori a basso e medio reddito, in particolare attraverso gli aumenti in busta paga.

Infine, il Ministro ha ribadito l’importanza di un buon rapporto tra il governo e le imprese. “La vera politica industriale è fatta dagli imprenditori, mentre il compito del governo è quello di facilitare e sostenere l’attività d’impresa“, ha sottolineato. Secondo Giorgetti, le decisioni governative dovrebbero sempre andare nella direzione di non ostacolare il lavoro degli imprenditori, ma piuttosto di creare un ambiente favorevole per lo sviluppo delle imprese, specialmente in un contesto economico internazionale che sta vivendo profonde trasformazioni.

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