Gentiloni: “L’Unione Europea ha bisogno di banche più forti”

Riguardo alla situazione economica in Ue, Gentiloni ha potuto confermare che, nonostante la crisi geopolitica, le previsioni parlano di una crescita dello 0,8%

Redazione
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Il commissario dell’Unione Europea all’Economia ed ex presidente del Consiglio dei ministri Paolo Gentiloni è stato interrogato su vari argomenti al suo arrivo all’Eurogruppo a Bruxelles in Lussemburgo. Ha affrontato in maniera vaga la questione Commerz-Unicredit e ha parlato del nuovo patto di stabilità e della situazione economica in Ue.

Gentiloni su Commerz-Unicredit

Il commissario europeo ha dichiarato di non voler parlare di Commerz-Unicredit, perché sarebbe controproducente. “Sottolineiamo la necessità che i mercati si assumano la responsabilità di opportunità e decisioni” ha commentato, sostenendo che in generale l’Unione Europea ha bisogno di banche più forti, che possano competere a livello internazionale, perché sarebbe positivo per l’economia europea nel suo complesso. In Ue il ruolo delle banche nel finanziare l’economia reale è più forte rispetto a quanto accade negli Stati Uniti. Il commissario Ue ha sottolineato che non appare nemmeno il nome di una banca europea “tra le prime dieci o venti banche globali”.

Commissario dell'Ue Paolo Gentiloni
Commissario dell’Ue Paolo Gentiloni

La vicenda che Gentiloni non ha voluto commentare è quella che vede protagoniste la banca italiana Unicredit e la banca tedesca Commerzbank. La banca italiana ha voluto alzare al 21% le sue quote di partecipazione nella banca tedesca, chiedendo alla Bce di poter arrivare anche al 29,9%. Una scelta che non è stata apprezzata da Berlino, che avrebbe rifiutato la proposta italiana.

Il nuovo Patto di stabilità

Gentiloni è stato interrogato anche sul nuovo Patto di stabilità che dovrebbe non
essere più di austerità, mentre il messaggio che sembra arrivato dal ministro dell’Economia e delle Finanze italiano Giancarlo Giorgetti è che serviranno “più sacrifici”. Giorgetti ha dichiarato nei giorni scorsi che nella manovra finanziaria le risorse dovranno essere reperite da “tutto il sistema Paese“, in modo specifico dai più fortunati, così come dalle aziende più piccole che aderiranno al concordato.

Queste parole hanno creato uno scandalo in questi giorni, dato che si pensava si riferissero a una nuova tassazione. Ma sin da subito questa ipotesi è stata scartata dal governo. Gentiloni in merito ha dichiarato: “Penso che sono dichiarazioni ispirate a una prudenza che è necessaria e allo sforzo che la Commissione condivide, perché la prudenza non significhi rinuncia a riforme e investimenti. Le due cose possono essere tenute insieme dallo sforzo di queste settimane che la Commissione chiede a tutti i Paesi inclusa l’Italia”.

La situazione economica in Ue

Gentiloni ha dichiarato che “l‘instabilità geopolitica e il rischio di un’escalation” in Medio Oriente ha necessariamente delle conseguenze anche sull’economia. Ha affermato che presenteranno le loro previsioni fra un mese, a metà novembre, “ma più o meno pensiamo che le nostre precedenti previsioni di una crescita dello 0,8% nella regione europea “non saranno lontano dalla realtà, nonostante le difficoltà in alcuni paesi”.

Le sfide per il comparto manifatturiero “sono confermate dall’importanza della questione della competitività” ha affermato, dichiarando che si discuterà del rapporto Draghi sul futuro della competitività europea. Ha affermato di non essere convinto “della possibilità di usare il rapporto Draghi a’ la carte, prendendo quello che ci piace. Credo che le decisioni reali siano necessarie e ci sia un’urgenza”. Ha sottolineato che si impegnerà affinché questo rapporto non venga dimenticato velocemente e affinché diventi un modello per il prossimo ciclo politico. “Quello che descrive il rapporto è l’emergenza, ne siamo consapevoli? Se sì, possiamo costruire ponti tra le differenze politiche e attuare questa tabella di marcia”, ha aggiunto.

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