Gasparri tra crescita e giustizia fiscale: “La nuova sfida per l’Italia”

L'economia sta entrando in una nuova era digitale, ma se questa non contribuisce al benessere comune, saranno le piccole imprese, gli agricoltori e i commercianti a pagare il prezzo"

Redazione
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I dati reali dell’economia, al di là della propaganda, sono chiari. L’occupazione ad agosto è al 62,2%, con oltre 24 milioni di occupati: un record storico per l’Italia”. Così ha esordito Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato, durante la ‘Giornata dell’Economia’ organizzata dal suo partito. “Questi sono i dati che contano“, ha continuato, sottolineando che “l’inflazione è scesa all’1,8% a settembre, più che nel resto d’Europa”.

Gasparri ha poi evidenziato un altro importante indicatore di fiducia: “Le richieste per i BTP trentennali sono state 10-15 volte superiori all’offerta disponibile. Questo dimostra la fiducia nei titoli del debito pubblico italiano“. Inoltre, ha sottolineato come le entrate fiscali siano aumentate: “Da gennaio a luglio di quest’anno abbiamo registrato un gettito di 19 miliardi in più rispetto allo scorso anno, senza aumentare tasse o aliquote“. Secondo Gasparri, ciò significa che “la base contributiva è cresciuta e che alcune iniziative del governo hanno invogliato molti contribuenti a mettersi in regola”.

Le parole di Gasparri

“Ma non ci fermiamo qui”, ha affermato. “L’economia sta entrando in una nuova era digitale, ma se questa non contribuisce al benessere comune, saranno le piccole imprese, gli agricoltori e i commercianti a pagare il prezzo“. Ha quindi richiamato l’attenzione sulle grandi aziende tech: “Noi di Forza Italia siamo contrari a nuove tasse, ma vogliamo che le big tech inizino a contribuire. Come ho letto su ‘Il Sole 24 Ore’, queste aziende hanno realizzato 2000 miliardi di utili in dieci anni, pari al PIL dell’Italia, mentre la loro imposizione fiscale è ridicola”.

Gasparri ha espresso la sua visione per il futuro: “Vogliamo ribaltare il concetto del reddito di cittadinanza. Non possiamo rimanere ancorati a una logica assistenzialista. Chi crea impresa e lavoro è un cittadino benemerito“. Ha anche affermato che “chi è in difficoltà deve essere aiutato, ma il focus deve essere su chi contribuisce al benessere economico del Paese”.

In conclusione, ha ribadito: “Siamo contro le tasse, ma vogliamo farle pagare a chi non paga. È tempo di riequilibrare il sistema fiscale per garantire giustizia economica“. Un messaggio chiaro e determinato, in un contesto di ottimismo e sfide da affrontare per il futuro dell’economia italiana. La giornata si è rivelata un’importante occasione di confronto su temi fondamentali, con l’obiettivo di costruire un futuro migliore per tutti.

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