G7 Pari opportunità, Roccella: “Eliminare stereotipi che tolgono libertà alle donne”

La ministra per le Pari Opportunità ha sottolineato che una delle priorità del governo italiano è quella di debellare la violenza economica dal Paese, ovvero la privazione della libertà finanziaria nei confronti di un individuo

Redazione
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Il G7 Pari opportunità si conclude oggi nell’auditorium Roberto Gervasio di Matera, alla presenza della ministra Eugenia Roccella e della commissaria europea per l’Uguaglianza Helena Dalli, entrambe impegnate per costruire un futuro europeo e nazionale in cui le donne siano libere da ogni forma di violenza, sessuale o di genere, e incentrate sul loro empowerment. Proprio in questo senso si muove l’iniziativa approvata ieri, uno statement in 53 punti che si pone l’obiettivo di “far avanzare la parità di genere, affrontando le sfide e i divari significativi ancora oggi presenti in tutti i Paesi del mondo“.

Abbiamo fatto molto, ma c’è ancora tanta, tanta strada da fare” ha dichiarato la commissaria Ue, sostenendo che l’impegno del G7 è solo l’inizio di un lungo percorso che mette al centro le donne e i loro diritti. Ad oggi la necessità di costruire un mondo che sia inclusivo e aperto alle differenze sembra più necessario che mai, col fine di regalare alle generazioni future un presente che sia migliore di quello che è stato riservato alle loro antenate.

Il G7, quindi, ha cercato di affrontare capillarmente tutte le forme di violenza che ad oggi le donne sono costrette a subire, perché queste spesso coesistono e sono il motivo per cui anche le giovani ragazze non riescono ad esercitare il loro diritto alla libertà. Una gravosa situazione su la ministra Roccella continua a lavorare incessantemente, anche nel tentativo di debellare quegli stereotipi che impediscono alle donne di pensare di pensare a se stesse con libertà, onorando le proprie ambizioni e mettendo a frutto i propri talenti“.

Roccella: “Serve coordinare le azioni contro la violenza

La lotta contro la violenza di genere necessita di un approccio integrato che dia priorità alla collaborazione e alla coordinazione degli strumenti necessari a combatterla. Si rivela dunque necessario uno sforzo collettivo che riesca a fornire alle donne tutto ciò che necessitano per riuscire a rendersi autonome e libere da ogni forma di stereotipo. In questo senso, la ministra delle Pari Opportunità ha rivolto la sua attenzione alle giovani ragazze che vorrebbero intraprendere un percorso di studi e poi una carriera nei settori scientifici.

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La commissaria Ue Helena Dalli

In questo ambito abbiamo coordinato misure che possano aiutare le donne a introdursi in maniera più robusta alle materie Stem e quindi aprire loro anche le professioni del futuro che saranno legate a queste materie” ha sottolineato la ministra, allineandosi alle dichiarazioni di Helena Dalli.

Dobbiamo avere specialmente più ragazze che scelgono i settori dell’intelligenza artificiale e delle scienze, che sono il  presente e il futuro e sono molto ben pagati” ha infatti dichiarato la commissaria Ue, evidenziando come invece oggi la direzione sia inversa. Dalli ha infatti sostenuto che attualmente il 90% delle donne sono occupate nel care work“, uno dei settori lavorativi meno pagati, “per il quale l’Unione europea ha una strategia per comprendere e cercare di migliorare le condizioni di lavoro“.

Roccella: “Le donne devono essere libere dalla violenza economica

Nel corso dell’evento collaterale al G7 “Dialogo tra ministri G7 per la parità di genere e la società civile“, Eugenia Roccella ha anche esposto le altre gravose forme di violenza che pesano sull’esistenza femminile. La ministra ha infatti sostenuto che una delle priorità del governo italiano è quella di debellare la violenza economica dal Paese, ovvero la privazione della libertà finanziaria nei confronti di un individuo.

Eugenia Roccella
Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità

In passato, la violenza economica era una delle forme di violenza più sottovalutate e  trascurate, spesso giustificata da stereotipi di genere” ha chiarito Roccella, sottolineando che oggi questo specifico tipo di abuso non si limita solo alla mancata gestione delle proprie risorse economiche, ma si unisce trasversalmente anche ad altri tipi di soprusi, come quello fisico, sessuale e psicologico. In questo senso, agire per rendere le donne “economicamente e finanziariamente indipendenti è uno degli strumenti più potenti per aiutarle a sfuggire a relazioni o condizioni di abuso“.

Trattando poi specificamente del caso italiano, la ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità ha evidenziato come la nostra legislazione sia “solida, avanzata e rafforzata con la ratifica della Convenzione di Istanbul“, che obbliga gli Stati a prevenire il verificarsi delle violenze, con misure che ridefiniscano i ruoli di genere tradizionali e contrastino agli stereotipi che rendono accettabile la violenza di genere. Un dato positivo che è però adombrato dal “numero delle vittime che rimane tristemente allarmante” e che secondo Roccella richiede una costante attenzione e concentrazione.

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