“Noi non moriamo nemmeno se ci ammazzano” così Tommaso Foti cerca di allontanare le voci su una possibile frattura nel centrodestra, causata dagli scontri tra Lega e Forza Italia che negli ultimi tempi non sembrano riuscire ad allinearsi sui temi da affrontare. L’ultima spia di una possibile crisi nel governo è arrivata con la decisione di Antonio Tajani, leader di FI, di aprire al centrosinistra sul tema della cittadinanza. La proposta dello Ius scholae ha mandato su tutte le furie la Lega, assolutamente contraria alla possibilità, ed ora resta da capire quanto la crisi sia profonda.
Dagli ambienti del governo, però, tutti negano le difficoltà, anche se nei primi giorni dopo l’allontanamento di Forza Italia gli stessi deputati di centrodestra sembravano piuttosto preoccupati. Lo stesso Foti ha tentato di placare le acque, minimizzando e ricordando i successi ottenuti dal governo Meloni. “Nessun guaio, nel primo semestre del 2024 per la prima volta l0export italiano ha superato quello del Giappone! Mi sembra un altro risultato brillante del governo Meloni“.
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Adesso la priorità sembrerebbe essere la manovra finanziaria, su cui la maggioranza sta cercando di lavorare per trovare una quadra al più presto possibile. I 25 miliardi previsti dal ministero dell’Economia sono un pesante fardello per il governo, consapevole che il debito pubblico italiano non può allargarsi ulteriormente, pena pesanti sanzioni da parte dell’Ue. Gli obiettivi del governo, però, sono numerosi e, come ha ricordato lo stesso Foti, si sta lavorando “per coinvolgere il ceto medio“.
Foti: “Taglio del cuneo e abbassamento della pressione fiscale sono le priorità“
“Non sarà una manovra lacrime e sangue” così il ministro del Mef Giancarlo Giorgetti ha tentato di rassicurare gli italiani e di allinearsi ai dettami del Presidente del Consiglio, che continua ad esortare a non creare traumi alla popolazione, con tagli troppo drastici alle agevolazioni. Resta però da comprendere dove trovare i milioni necessari a finanziare la manovra. Tommaso Foti ha sostenuto che, per quanto riguarda il bilancio italiano, un certo ottimismo deriva “dalle mosse della Bce“.
La banca centrale europea, infatti, potrebbe procedere ad un taglio dello 0,50 dei tassi di interesse entro la fine dell’anno e “se, in prospettiva, nei primi mesi del 2025 si arrivasse al taglio di un punto, questo non servirebbe soltanto per la manovra ma sarebbe importante anche per la crescita, che è lo strumento migliore per ridurre il debito pubblico“. Una speranza che per il momento rimane tale, mentre il governo continua a lavorare sulle priorità della manovra. Foti conferma che gli obiettivi sono quelli del mantenimento del taglio del cuneo fiscale e l’abbassamento della pressione fiscale “che deve necessariamente trovare nel secondo modulo della riforma il coinvolgimento del ceto medio“.
Quindi, proprio per agevolare la classe media della società, il governo vorrebbe procedere con “le agevolazioni per le donne lavoratrici con figli” e “per quanto riguarda le imprese, la maxi deduzione per chi assume“. Secondo Toti sono questi i pilastri della manovra del 2025, nella speranza poi che, con disponibilità maggiori, si possa “pensare anche ad altri interventi, senza perdere di vista il debito pubblico“.
Toti: “C’è più crisi nelle opposizioni che nel centrodestra”
Il capogruppo di Fratelli d’Italia è convinto che le voci sulla crisi della maggioranza si allontaneranno piuttosto velocemente. La proposta dello Ius scholae non sarà discussa in autunno perché “il calendario dei lavori parlamentari, come ha sottolineato il vicepresidente della Camera di Forza Italia, Giorgio Mulè, sia molto corposo“. Non c’è spazio, dunque, per argomenti esterni all’agenda di governo, soprattutto quelli che potrebbero creare troppo scompiglio negli schieramenti.
Foti ha poi proceduto a spiegare che dal suo punto di vista, coloro che sono veramente in difficoltà sono i partiti del centrosinistra. “Tra Grillo e Conte la tensione è alle stelle, e non mi pare che l’alleanza goda di buona salute se una persona come Andrea Orlando da più di un mese rosola sul fuoco lento in attesa di capire se lo bruciano come candidato alle elezioni della Regione Liguria o scottano soltanto“. Insomma, Foti tenta di allontanare gli sguardi dalla sua casa per puntarli su quella del vicino, ma resta da capire se nel prossimo futuro Forza Italia abbia nuovamente intenzione di “strappare” alla ricerca di un ruolo più centrale all’interno della maggioranza.
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