Nel giorno del quarantesimo anniversario della Lega non si parla d’altro che di Forza Nord. Una sorta di colonna di traditi, di confusi e di rinnegati che hanno deciso di cedere alle lusinghe di Flavio Tosi, prima leghista e ora forzista, che sta tentando di raccogliere e unire tutti coloro che non si riconoscono più nella Lega di Matteo Salvini e che magari nutrono una certa curiosità verso Antonio Tajani e, soprattutto, verso il Partito popolare europeo.
Nasce così Forza Nord, presentata col simbolo quasi del tutto identico a quello di Forza Italia, se non fosse per lo sfondo, di quel verde che la Lega ci ha insegnato a riconoscere. La presentazione del nuovo partito avverrà il prossimo 28 aprile a Milano, in un incontro dal titolo: “Il Nord torna protagonista“. A guidare l’incontro lo stesso Tosi, alla presenza anche degli ex leghisti Max Bastoni e Gianmarco Senna, così come l’ex senatore Tony Iwobi.
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Presenzierà anche Marco Reguzzoni, prima tesserato leghista e ora candidato indipendente di Forza Italia. “Andrò a vedere” risponde a chi gli chiede se ha intenzione di aderire alla nuova colonna di Forza Italia.
Forza Nord, il piano di Flavio Tosi
Da qualche mese Falvio Tosi ha dato inizio alla ricerca di possibili interessati all’idea del suo nuovo partito. Prima in Veneto, poi in Lombardia, nel cuore della politica leghista. Il piano sembrerebbe riuscito e Tosi ha spiegato anche le motivazioni della nascita di Forza Nord: “Forza Italia è un partito nazionale che si sta radicando a livello territoriale. E siccome nasce a Milano e dunque al Nord, vuole dare una connotazione che faccia comprendere questo legame“.
Sembrerebbe che il logo, la scritta e il colore rendano perfettamente questa linea di pensiero, che va a sostituire ciò che la Lega ha smesso di essere ormai da qualche anno. “La Lega nasce come il partito del Nord e poi diventa un partito nazionale – ha spiegato ancora Flavio Tosi – con una struttura territoriale sempre più leggera. Forza Italia sta facendo il percorso inverso. Basta vedere l’agenda di Tajani“.
Tosi ha spiegato infatti che con i costanti incontri con le realtà territoriali “Tajani vuole dimostrare attaccamento a questi territori dando risposte concrete in termini di infrastrutture“. Voci interne al partito, però, hanno confessato anche una versione ben diversa dei fatti, che sicuramente sarebbe stato complesso dichiarare a volto scoperto. La nascita di Forza Nord è necessaria per guadagnare consensi lì dove la Lega continua a perderli. Un piano utile a consolidare la crescita di FI, che potrebbe sorpassare la Lega alle Europee in termini di percentuali di voto.
Europee, il piano di Tajani
In un contesto di instabilità come quello in cui si trova ora l’Unione europea, le prossime elezioni dell’8 e del 9 giugno potrebbero ribaltare la situazione con ben poco preavviso. Le probabilità di Von der Leyen di guadagnare un secondo mandato sono ben poche per ora e il moderato Antonio Tajani, con pacatezza silenzio, ha coltivato un rapporto amichevole sia con Mafred Weber, presidente dei Popolari, sia con Roberta Metsola, attuale presidente dell’Europarlamento e possibile nuova Presidente della Commissione.
In dubbio anche la figura di Mario Draghi, su cui Tajani non sembrerebbe così certo. “Riconosco che sia una grande figura, ma non ci sono le condizioni adatte” avrebbe affermato il leader forzista. Il vicepremier avrebbe quindi compreso l’importanza della grande famiglia europei, anche per propri tornaconti puramente italiani, a differenza di Matteo Salvini che per ora si limita agli attacchi contro Von der Leyen.
Anche la candidatura di Letizia Moratti in Europa sembrerebbe rientrare in un piano più grande di Tajani, che potrebbe liberarsi di un’avversaria scomoda all’interno del partito, semplicemente mandandola all’Europarlamento.
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