Forza Italia e il piano di Tajani: “Avremo il 20% entro due anni”

Martina Onorati
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“Siamo la vera eredità di Berlusconi”. Si riparte “ancora più forti”. Questi i commenti dei dirigenti di Forza Italia – all’insegna del fervore – al termine della tre giorni del Berlusconi Day. Il tutto caldeggiato dal leader del partito Antonio Tajani, che nel suo intervento non si esime dall’esternare la totale ripugnanza nei confronti del partito tedesco di estrema destra Afd, “un partito nefando che vuole, che i bambini con disabilità non stiamo con gli altri bambini”, e dall’esaltare le idee del partito azzurro, con totale convinzione che tra un anno o due si arriverà al 20%“.

Oltre a Tajani, a salire sul palco di Paestum, anche la leader della minoranza, Licia Ronzulli, che con le sue parole a favore del ministro sembra voler certificare una “tregua” tra i due. “Antonio ci ha dato un obiettivo – afferma – quello di arrivare alla doppia cifra, e noi non possiamo deluderlo. Sono sicura che, insieme a noi, vuole guardare alla crescita di questa creatura politica”.

Intano, “i lavori del Consiglio nazionale a porte chiuse – spiega il segretario di FI – filano veloci senza polemiche o controversie” per mancanza di tempo. Le modifiche allo statuto passano: Tajani dopo il congresso di febbraio avrà dei vice (che probabilmente saranno 4, come citato nel testo del documento), il nome di Berlusconi sarà sempre nel simbolo e non ci sarà alcun incarico per chi non è in regola con le quote associative.

Il timore resta per la conta dei vice: c’è il rischio che si dimostri una procedura aleatoria in un movimento che si apre adesso a pratiche congressuali: Renato Schifani, per esempio, si aspetterebbe di essere chiamato per il ruolo di vicario, che invece il segretario azzurro vuole riconoscere a chi prenderà più consensi, e non sulla base dell’esperienza politica.

Sono molti i nomi di meridionali per la prima pattuglia, tra i quali D’Attis e Occhiuto. Se invece uno spettasse al Nord, i possibili candidati sarebbero Bernini e Casasco. Per la minoranza invece spetterebbe alla stessa Ronzulli e a uno dei nomi più richiesti dai militanti tra i corridoi dell’Ariston, come Cattaneo o Mulè.

Dunque, il prossimo step è scrivere le regole di svolgimento del congresso. Lo scopo di Tajani è quello di trasformare Forza Italia in un partito “contendibile” – come ama spesso ribadire – superando la critica fase della morte del suo fondatore.

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