Fitto parla chiaro: “Il Pnrr va smantellato”

Redazione
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“Giugno 2026 è vicinissimo. Pnrr va cambiato profondamente anche negli obiettivi”, Così il ministro con delega al Pnrr Raffaele Fitto

“Porteremo in Europa fatti, non chiacchiere. Lo scopo è spiegare perché il Pnrr va smantellato e profondamente cambiato anche negli obiettivi – afferma il ministro con delega al Pnrr Raffaele Fitto alla Stampa. Se così non sarà, ci faremo molto male”.

“Abbiamo monitorato l’utilizzo dei fondi Ue 2014-2020. Su 126 miliardi – spiega Fitto – ne abbiamo speso il 34%. Vogliamo riproporre questo schema con i fondi del Pnrr che sono quasi il doppio, con meno della metà di tempo di spesa, regole e vincoli molto più rigidi? Giugno 2026 sembra lontano, ma è vicinissimo”.
Si tratterà dunque di uno “smantellamento con la revisione strutturale anche di alcuni obiettivi previsti due anni fa e ormai superati dagli eventi”, partendo dal constatare che “gran parte del Pnrr non è spendibile. Non si può spendere tanto per spendere. Ciò comporterà il definanziamento di una serie di interventi non strategici, su cui abbiamo acquisito la certezza di non realizzabilità”, sostiene Fitto.

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RAFFAELE FITTO MINISTRO GIORGIA MELONI

Pnrr: Fitto e il capitolo infrastrutture

Fitto fa poi riferimento al capitolo infrastrutture: “Quelle grandi non sono tutte realizzabili”. Si può stimare, è spiegato nel colloquio, un taglio del 30% delle grandi opere. Quanto alle piccole il problema è “la polverizzazione in decine di migliaia di progetti”.
“La Commissione – dice ancora – sembra formalmente collaborativa”, ma resta il blocco da gennaio della terza rata da 19 miliardi: “Stiamo aspettando una risposta. Forse c’è un eccesso di attenzione”. Quanto al fronte interno, gli altri ministri “all’inizio alzavano molte resistenze. Ora stanno collaborando perché hanno capito che così il Pnrr gli scoppierà tra le mani”, conclude.

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